Dall'amore dichiarato, alla violenza nella coppia e la tragedia: Roberta Bruzzone a Porto Viro per l'associazione Altoditerra dell'avvocato Anna Osti e Sportello Sos Donna

PORTO VIRO (Rovigo) – Sono arrivati a centinaia. E’ stato un successo oltre ogni aspettativa, quello ottenuto dalla serata di prevenzione contro la violenza sulle donne organizzata dal Comune di Porto Viro e associazione Altoditerra, Sportello Sos Donna di Porto Viro con il fondamentale supporto di Adriatic Lng (LEGGI ARTICOLO).

Davvero un grande evento, tenutosi nella serata di venerdì 16 febbraio in Sala Eracle a Porto Viro e che ha potuto contare sulla presenza di Roberta Bruzzone, psicologa forense e criminologa investigativa di fama nazionale. Ha dialogato con Anna Osti, avvocato penalista e presidente di Altoditerra, associazione che difende le vittime di violenza. A moderare, l’assessore comunale di Porto Viro e referente dello Sportello Sos Donna Michela Girardello.

Bruzzone ha immediatamente coinvolto la platea, individuando i due elementi chiave, i cosiddetti “comportamenti spia”, di una relazione malata, tossica, in grado di degenerare nella violenza: in primo luogo il controllo, ossia la volontà di non lasciare alcuno spazio, alcuna sfera privata alla donna, imponendole le medesime frequentazioni, le medesime attività, le medesime scelte. In secondo luogo, l’isolamento, che porta la vittima a chiudere ogni legame precedente alla relazione.

Quindi, un appello molto chiaro, drammaticamente legato all’attualità. “Se vi sentite dire ‘Se mi lasci mi uccido’ vi deve immediatamente suonare in testa un campanello d’allarme, perché questa non è una dichiarazione d’amore incondizionata, ma una grossa componente di aggressività espressa e che non deve mai venire sottovalutata. Era quello che diceva Filippo Turetta a Giulia Cecchettin e sappiamo tutti, in realtà, chi dei due è morto”.

Da parte sua, l’avvocato Osti ha ricordato come lo scopo principale di Altoditerra e dello Sportello di ascolto sia quello non solo di portare la vittima di violenza a denunciare, ma anche e soprattutto quello di costruire attorno a lei una rete di supporto, legale, certo, ma anche psicologico e relazionale, in grado di sostenerla per tutto il lungo percorso che deve essere intrapreso.

Slide 1
Slide 2
Slide 3
Slide 4
Slide 5
Slide 6
Slide 7
Slide 8
Slide 9
Slide 10

Al termine della serata, ha preso la parola anche il Maggiore Pietro Gatto, comandante della Compagnia Carabinieri di Adria, che ha lanciato un messaggio molto chiaro e semplice, ma non per questo meno importante: ha parlato della necessità di denunciare le violenze, sempre e comunque, di rivolgersi senza timori al alle Forze dell’Ordine.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultime notizie

Ultime notizie