Il Comune di Rovigo scrive la nuova storia di Casa Serena e risolve i problemi di Iras

L'amministrazione del sindaco Edoardo Gaffeo scongiura la creazione di un ulteriore vuoto urbano per la città, risolve la convenzione e progetta il futuro dell'immobile di via Bramante in Commenda

ROVIGO – Si sarebbe dovuto celebrare entro il 31 dicembre dell’anno appena terminato il consiglio comunale dedicato al nodo di Iras Rovigo, che rischiava la liquidazione per la mancanza di risorse in attesa di definire la retrocessione dell’immobile di Casa Serena al proprietario, il Comune di Rovigo, a fronte del pagamento della somma di 3,2 milioni di euro, già accantonati dall’amministrazione guidata dal sindaco Edoardo Gaffeo, ma non ce n’è stato bisogno.

L’urgenza finanziaria di Iras è stata soddisfatta dalla Regione del Veneto che con delibera di giunta ha erogato un finanziamento ponte alla struttura rodigina che amministra da oltre 6 anni, in virtù della bontà della proposta formulata dal Comune di Rovigo che mette d’accordo Regione, Ulss 5 Polesana e Ater.

Il sindaco Gaffeo ha informato che nella giornata del 30 dicembre la giunta del comune di Rovigo ha completato l’iter per mettere a disposizione dei consiglieri comunali nei tempi concordati al tavolo Prefettizio lo scorso 16 dicembre (LEGGI ARTICOLO) la proposta di delibera contenente il testo della proposta di accordo che il Comune di Rovigo intende sottoporre, per le rispettive valutazioni, a tutti i soggetti istituzionali territoriali interessati alla definizione del dossier Iras con la restituzione di Casa Serena al Comune di Rovigo che ne è proprietario.

La delibera di accordo è corredata dai pareri tecnici obbligatori per legge, più due pareri aggiuntivi di regolarità tecnica, ed è stata comunicata al Prefetto.

L’intervento di natura finanziaria della Regione Veneto, che anticipa parte della somma che il Comune verserà ad Iras e rinuncia temporaneamente a somme di cui è creditrice (poco più di 1,8 milioni di euro), ha di fatto posto i paletti amministrativi con con atti formali per raggiungere una soluzione condivisa e sostenibile in tempi rapidi.

Il Comune è quindi riuscito a trovare il bandolo della matassa di una soluzione, proposta dalla Regione con Ater ai tempi dell’amministrazione precedente, che era impercorribile dal punto di vista della correttezza formale, ovvero la proposta di soluzione che il Comune donasse ad Iras Casa Serena per consentire ad Iras di venderla ad Ater e metterla a disposizione di Ulss 5 Polesana.

La giunta Gaffeo ha quindi radicalmente cambiato l’impostazione impegnandosi in prima battuta a risolvere la convenzione con Iras, liquidando parzialmente una serie di investimenti fatti sull’immobile comunale che sono stati conteggiati per circa 8 milioni di euro (tra cui impianti di adeguamento prevenzione incendi, impianto fotovoltaico, adeguamenti strutturali di sicurezza e quota parte dei lavori per le cucine), per poi procedere alla vendita ad Ater, per 2,8 milioni di euro di oltre 7.500 metri quadri della palazzina di destra, quella verso il Palazzetto dello sport di Casa Serena, e di affittare ad Ulss 5 Polesana parte dell’altra metà, quella di sinistra con l’auditorium, per esigenze di foresteria (studentato) ed aule corsi.

Gli impegni del Comune, oltre all’esborso verso Iras di 3,2 milioni di euro che, a differenza del contributo regionale, non è da restituire, ma di fatto risolve la severa crisi economico finanziaria dell’Ente, saranno quelli di adeguare la palazzina da affittare all’Ulss 5 Polesana alle finalità richieste: alloggi ed aule e zone studio.

Il Comune riceverà i canoni di locazione dall’Ulss, a ristoro degli interventi di adeguamento della struttura, e rimarrà proprietario dell’immobile di sinistra, mentre Ater, sulla porzione di destra, perseguirà le proprie finalità di edilizia sociale con mezzi propri.

La proposta di delibera che arriverà in consiglio comunale verso metà gennaio ha già il parere favorevole del collegio dei revisori dei conti e due pareri positivi di regolarità tecnica aggiuntivi.

Con la proposta del Comune di Rovigo si risolve quindi l’annosa questione di Iras che, abbandonata Casa Serena, sarà in grado, grazie all’iniezione di liquidità che il Comune di Rovigo farà arrivare nei conti dell’Ente di via Giro, di organizzare i servizi in una unica sede, abbattendo i costi di gestione e senza dover sacrificare il personale, con buona pace dei sindacati che, legittimamente preoccupati, avevano manifestato sotto Palazzo Nodari (LEGGI ARTICOLO) proprio durante le operazioni di definizione dell’accordo.

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