Il Comune di Rovigo presenta ricorso al Tar contro la delibera di Iras

Il commissario Tiziana Stella non revoca il decreto ed il Comune per poter procedere al salvataggio di Iras è costretto all'impugnazione. Uil Fpl:"Il ricorso non rappresenta un ostacolo alla chiusura dell'accordo di programma"

ROVIGO – “Non possiamo esimerci dall’impugnazione della delibera. Ho il dovere d’ufficio di tutelare l’Ente che rappresento – afferma il sindaco del Comune di Rovigo Edoardo Gaffeo – ribadendo che il ricorso nulla toglie alla disponibilità fattiva all’individuazione di una soluzione lungo le linee già delineate nella bozza di accordo entro tempi rapidissimi”.

Il commissario straordinario di Iras Rovigo Tiziana Stella ha spiegato che non può ritirare il decreto contestato sia dal Comune, che sottolineato dall’ultimo incontro in Prefettura (LEGGI ARTICOLO), in quanto presupposto di deliberazioni regionali conseguenti. Annullando quel decreto del 27 dicembre 2022 cadrebbero insomma una serie di altri atti amministrativi che poggiano le basi su quel decreto, e questo non si può fare, secondo Stella.

Ciononostante il commissario, attraverso un nuovo decreto, il n. 4 datato 23 febbraio, prova a “mettere una pezza” alle criticità evidenziate nell’atto del 27 dicembre specificando che i passaggi sul presunto credito vantato verso il Comune sarebbero invece “ricostruzioni che non volevano essere rappresentate come puro riconoscimento di debito del Comune, ma solo come presumibile punto di incontro economico”. In merito al recesso unilaterale della convenzione, considerato strumento errato per la restituzione di Casa Serena, il commissario specifica di “non aver ancora dato corso all’avvio del procedimento di revoca e/o recesso unilaterale“.

Le motivazioni addotte e le intenzioni espresse dal commissario Stella, che ha ribadito come “voler massimamente preservare i diritti del Comune auspicando che desista dal presentare ricorso al Tar” non sono sembrati sufficienti agli uffici di Palazzo Nodari tanto che il Comune ha, come anticipato in Prefettura nella serata di ieri, impugnato il decreto del 27 dicembre scorso presentando ricorso al Tribunale amministrativo regionale in data odierna.

Dal punto di vista prettamente politico la giustificazione dell’atto sarebbe solo tecnica, tanto che solo per il deposito del ricorso servirebbero almeno 30 giorni, termine entro cui, ragionevolmente, le parti dovrebbero chiudere la vicenda siglando l’accordo che consentirebbe di superare il decreto di dicembre 2022 di Iras e ritirare il ricorso del Comune di Rovigo.

Alla luce di ciò le parole della Prefettura, che già ieri si era dimostrata disponibile a verificare che gli atti amministrativi delle parti non vengano male interpretati, aveva annunciato che “verrà fatta una valutazione insieme circa l’impatto del ricorso in relazione alla trattiva in corso e sinora svolta

“Il commissario straordinario di Iras Tiziana Stella oggi ha emesso un nuovo decreto con il quale chiarisce alcuni aspetti del decreto del 27 dicembre che resta però sempre in vigore e nei confronti del quale il Comune intende comunque garantirsi attraverso la formalizzazione dell’intenzione di procedere al Tar contro quell’atto” affermano Cristiano Maria Pavarin, segretario generale di Uil Fpl Rovigo insieme al coordinatore provinciale Gino Gregnanin dopo aver incontrato in mattinata il sindaco Gaffeo.

“Dal punto di vista tecnico-giuridico l’eventuale ricorso non rappresenta un ostacolo alla chiusura dell’accordo di programma se permangono e condizioni concordate in sede prefettizia e se era concreto e reale quanto costruito fino ad oggi in questi faticosi mesi, gli impegni presi, le promesse, le volontà espressa da tutte le parti di arrivare ad una soluzione. Anzi, la firma dell’accordo permetterebbe di superare sia il decreto sia il ricorso”.

La speranza espressa dalla Uil è tutta per “il bene comune in gioco, rappresentato dalla salvaguardia dell’Iras e dalla realizzazione di un nuovo polo a Casa Serena” affinchè possa portare Regione e Comune ad arrivare alla sottoscrizione dell’accordo di programma fra il 6 ed il 10 di marzo.

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