ROVIGO – Tagli devastanti, già quest’anno pesantissimi, destinati a crescere progressivamente; tagli in grado di mettere in crisi i piccoli Comuni, che saranno incapaci di garantire i servizi essenziali, compromettendo, quindi, la lotta allo spopolamento e alla desertificazione del territorio.
Questo l’allarme lanciato da Nadia Romeo, deputata rodigina del Pd, e Nicola Zanca, sindaco di Gaiba e delegato territoriale Asmel (Associazione per la sussidiarietà e modernizzazione degli enti locali). Un tema cruciale, per tutta Italia, dove i piccoli Comuni rappresentano il 70% del totale e coprono circa il 55% del territorio, inclusi 2.012 Comuni con meno di 1.000 abitanti; ma particolarmente scottante in Polesine, dove queste percentuali crescono ulteriormente.
La questione verrà affrontata giovedì 20 marzo, alle 18, a Rovigo, nella sala della Gran Guardia, nel corso dell’incontro “Tagli senza precedenti: il futuro degli enti locali – Dal collasso della finanza locale alle proposte di rilancio per il Polesine e per l’Italia”. Saranno presenti, oltre a Romeo e Zanca, Ubaldo Pagano, deputato Pd, capogruppo Pd in quinta Commissione parlamentare, a Bilancio, Tesoro e Programmazione, e Giuseppe La Verde, avvocato e referente territoriale Asmel per il Veneto. L’iniziativa è stata presentata oggi, lunedì 17 marzo, da Romeo e Zanca, nella sede Pd di Rovigo.
La mannaia sui piccoli Comuni è calata con l’ultima Legge Finanziaria approvata dal Governo e che ha previsto numerosi e drammatici tagli. Si va da una spending review decisa a luglio, per un totale di 200 milioni annui di riduzioni di trasferimenti e fondi a carico dei Comuni; al mancato rifinanziamento del Decreto Crescita, che prevedeva, dal 2019, una dotazione di 500 milioni, da suddividere in contributi ai Comuni; ancora, al completo azzeramento, dopo una riduzione annua costante, dei contributi per i Comuni con meno di mille abitanti; infine, l’abrogazione di 400 milioni di euro annui previsti per il 2025-2034, per il rilancio degli investimenti. In totale, oltre 3 miliardi di tagli nel giro di cinque anni, dal 2025 al 2029.
“E’ necessario capire – spiega Zanca – che non stiamo parlando di fondi che venissero utilizzati per organizzare fiere o realizzare nuove fontane, ma per garantire servizi essenziali e fronteggiare vere e proprie emergenze sociali, come, per esempio, integrare le rette delle persone ospitate in struttura e non dotate di un reddito sufficiente, o, comunque, per seguire chi si trova in difficoltà. Il paradosso è che, negli ultimi 25 anni, mentre i trasferimenti agli enti locali sono calati del 50%, la spesa dello Stato è raddoppiata, passando da 550 miliardi di euro a circa 1200”.
“L’idea dell’evento di giovedì 20 marzo – prosegue Romeo – non è, comunque, solo quella di lanciare l’allarme, ma anche di proporre possibili, soluzioni, che, comunque, ci sono: per esempio utilizzare parte dei fondi non spesi per il Pnrr per attenuare l’impatto di questi tagli sui piccoli Comuni, evitando così di andare a colpire chi ha meno e di aggravare lo spopolamento, inevitabile quando vengono a mancare i servizi”.
