Granchio blu: incontro per far fronte all’emergenza occupazionale 

Un settore che dà lavoro a 1500 pescatori e produce prodotti di eccellenza in provincia di Rovigo, la maggior parte sono lavoratori autonomi

VENEZIA – Si è tenuto martedì 7 novembre in sede regionale un incontro convocato dall’Assessore al lavoro Elena Donazzan su richiesta delle Parti sui problemi occupazionali derivanti dalla situazione di criticità generata dal granchio blu nell’area del Polesine. 

L’incontro ha visto la partecipazione del Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine, di Confcooperative Fedagri, Legacoop Agroalimentare, Impresa Pesca Coldiretti, AMA e delle Organizzazioni sindacali di categoria, Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Pesca. Con l’Assessore Donazzan, assistita dall’unità di crisi aziendali, era presente l’assessore regionale alla pesca Cristiano Corazzari.

Le Parti hanno illustrato la complessa situazione che vede interessata l’area del Polesine e le attività di pesca che impegnano le 14 cooperative aderenti al consorzio. 

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Nel corso dell’incontro sono stati richiamati gli aiuti già disposti dal governo e recentemente resi disponibili dal decreto del Ministro dell’agricoltura e i nuovi aiuti in corso di programmazione. “I danni provocati in questi mesi dal granchio blu nelle nostre acque sono davvero ingenti e le ricadute sul comparto della Pesca, in particolare dell’acquacoltura, sono state pesanti. Si tratta di un settore che dà lavoro a 1500 pescatori e produce prodotti di eccellenza – spiega l’assessore regionale alla Pesca Cristiano Corazzari-. La Regione fin da subito si è impegnata nel contrasto a questa nuova specie invasiva: con Veneto Agricoltura, braccio operativo regionale, è stato approvato un piano emergenziale. Torniamo a chiedere la dichiarazione dello stato di emergenza, passaggio fondamentale per permettere l’attivazione di strumenti di ammortizzazione sociale per i lavoratori del Consorzio, per dare risposta al taglio della produzione subita in questi mesi”.

“Questa emergenza – ha sottolineato l’assessore Donazzan – ha generato la distruzione di un ecosistema e quindi delle “materie prime” che garantivano la vita di un comparto considerato un’eccellenza veneta. I risvolti occupazionali di questa situazione sono molto articolati perché riguardano addetti con inquadramento e status differente: da un lato i lavoratori dipendenti per i quali sono utilizzabili ammortizzatori sociali, diversi in base al settore di appartenenza, industria o pesca, dall’altro i lavoratori autonomi, che rappresentano la stragrande maggioranza degli addetti, oltre 1400, per i quali il ricorso a questi strumenti non è ammissibile”.

Il confronto tra le parti presenti al tavolo ha evidenziato che è necessario individuare da subito soluzioni per riportare nel più breve tempo possibile la situazione alla normalità. Nei prossimi giorni il confronto tra le Parti si allargherà a quelle omologhe che si riferiscono all’area di Goro in Emilia Romagna che subisce l’emergenza con proporzioni simili a quelle del Polesine.

“È fondamentale mettere in sicurezza i lavoratori e il loro reddito, altrimenti perderemo competenze importanti, contestualmente bisogna prevedere soluzioni per il ripristino degli equilibri ambientali. Approfondiremo il confronto con gli assessori al Lavoro e alla Pesca dell’Emilia Romagna e a breve riconvocheremo il tavolo veneto”, conclude l’assessore Donazzan.

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