Gli Stati Uniti di Antonio Di Bella

Un libro illustrato con immagini che evocano momenti e protagonisti del sogno americano. Di Bella a Badia Polesine (Rovigo) 

BADIA POLESINE (Rovigo) – Pienone sabato sera, 15 aprile, nella sala Soffiantini con un pubblico attentissimo a seguire la promozione del libro “Gli Stati Uniti”, in cui Antonio Di Bella ripercorre duecentocinquant’anni di storia americana. Un libro illustrato con immagini che evocano momenti e protagonisti del sogno americano.

Incalzato dalle domande della moderatrice Mirka Tolini, il famoso giornalista della Rai ha parlato da filoamericano disincantato, riconoscendo le contraddizioni e le fragilità di quel Paese.

Attraverso una carrellata di immagini iconiche – molte delle quali sono radicate nella memoria visiva collettiva – il noto corrispondente ha affrontato una storia sfaccettata e complessa, sospesa fra mito e leggenda, a tratti epica, fatta di lotte e conquiste ma anche d’incongruenze ed episodi poco nobili, che sollevano dubbi legittimi sullo stato di salute della democrazia americana, alla luce delle recenti vicende Trumpiane. L’assalto a Capital Hill, di cui è stato Di Bella è stato testimone, è stato un fattaccio che ha fatto tremare la democrazia americana, pongono seri interrogativi sulla leadership mondiale di quel Paese.

Slide 1
Slide 2
Slide 3
Slide 4
Slide 5
Slide 6

Gli Stati Uniti restano tuttavia una società dinamica, nata dalle rivolte anticoloniali nel Settecento. Restano il Paese delle libertà individuali, divenuto la prima potenza economica e militare nel mondo, ma condizionato dalle potentissime lobbie delle armi che, se da un lato sono uno strumento di egemonia mondiale, dall’altro ne ingabbiano le scelte, mentre la fuga dall’Afghanistan dimostra che gli Usa non possono essere i gendarmi del mondo.

Il crollo dell’Unione Sovietica e la fine della Guerra Fredda avevano lasciato per un ventennio il gigante americano da solo a dominare la scena mondiale, ma oggi quel ruolo egemone è rimesso in discussione dall’ascesa della Cina, che di fatto si è comprata mezza Africa e il debito pubblico di molti paesi occidentali. E se l’arrivo di Joe Biden ha rivitalizzato l’economia dopo il Covid, la crisi Ucraina e, non ultimo, il ritorno di Trump con le sue fake non lasciano tranquilli.  

Sollecitato dalle domande del pubblico, Antonio Di Bella non ha nascosto che “l’American Dream”, ha trasformato il mito americano in uno strumento di egemonia mondiale gonfio di contraddizioni interne ed esterne (il caso Cileno di Pinochet e non solo). Paese dell’accoglienza (ancorché affievolita nel tempo) dove tutto è possibile, ma anche del tardivo riconoscimento dei diritti civili dei neri, dell’aumentare delle disuguaglianze sociali, della distruzione della cultura dei nativi americani, delle ripetute stragi come quella nella scuola di Uvalde, conseguenza nefasta del diritto all’autodifesa e dell’uso indiscriminato delle armi. 

Un capitolo a parte è stato dedicato al ruolo del giornalismo d’inchiesta anglosassone, contrapposto al giornalismo domestico dei paesi mediterranei. Il primo è stato capace portare all’impeachment e alle dimissioni di Richard Nixon e, recentemente, contrastando lo strapotere di Trump di rivitalizzare l’editoria (anche online). Questo da noi non succede o succede raramente.

In conclusione Di Bella si è chiesto, non senza una punta di amarezza, se l’America leggendaria del nostro immaginario non sia rimasta solo un ricordo.

Ugo Mariano Brasioli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultime notizie

Ultime notizie