ROVIGO – Parole di fuoco da Federico Frigato, capogruppo in consiglio comunale della lista civica Rovigo si ama, contro la sindaca Valeria Cittadin e la sua maggioranza, sul caso di Iras Rovigo, amministrata da oltre 8 anni in maniera straordinaria dalla Regione del Veneto, alla luce dell’ultimo incontro tra l’assessore Manuela Lanzarin e la prima cittadina del capoluogo (LEGGI ARTICOLO).
“Un comunicato inutile e poco rassicurante con un solo dato che emerge: hanno perso tempo e non hanno nessuna idea su come mantenere pubblica Iras” esordisce Frigato.
“Da mesi la sindaca ammoniva chi osava sottoporle il problema dell’ente di San Bortolo. Tutte le volte che l’ho interrogata su Iras mi ha zittito dicendo che non si poteva fare altro: “Non c’è alternativa alla privatizzazione. Auguriamoci che arrivi il privato altrimenti non c’è speranza…” sferzava in consiglio comunale.
Le ho detto più volte di sospendere il percorso, che si poteva farlo. Ma niente. Quella era la via da seguire. Una via facile per chi – come questa giunta – non ha idee.
Adesso ci vogliono spiegare che si apre, citando, uno spazio di collaborazione fattiva con l’unico scopo condiviso di evitare la liquidazione dell’Ente e lavorare assieme per garantire il futuro occupazionale e assistenziale della più grande struttura di questo tipo operante in Polesine.
Ma cosa hanno fatto finora? Niente. Hanno lasciato trascorrere il tempo”.
Per Frigato il caso Iras non è isolato: “Perso tempo come in altre situazioni, ad esempio la piscina. Se va bene sono dei fenomeni. Se va male è colpa degli altri.
Oggi è forte l’amarezza per aver buttato 7 mesi. E la preoccupazione che sul tavolo non c’è nessuna progettualità.
Vogliono sospendere il ricorso e pagare i 3,2 milioni di euro? Vediamo se ne avranno il coraggio. La Regione è disponibile ad un finanziamento da restituire in 10/15 anni? Grazie! Come sempre ci considerano degli idioti. In altre realtà come Mogliano Veneto la Regione ha messo 5 milioni senza chiedere nulla in cambio. Questione di territorio e di intensità di verde leghista?
Infine, ma non ultima: Casa Serena. Non una parola sulla struttura di Via Bramante. Non una proposta. Lasciamo che il fabbricato cada a pezzi così poi lo demoliamo come voleva fare il precedente sindaco?
Ribadisco, e lo farò finché potrò – conclude Frigato – ci sono finanziamenti europei per potenziare strutture come Casa Serena, per trasformarla in un polo d’eccellenza per il sociale, il socio-sanitario, la cura di malattie neuro-degenerative, la riabilitazione.
Abbiamo perso il treno del Pnrr (che visto come sta andando si poteva recuperare) almeno non buttiamo altre possibilità”.
Frigato ritorna quindi a chiedere con forza un consiglio comunale monotematico per confrontasi senza ipocrisia e parole vuote su come salvare Iras e Casa Serena. “Vediamo se la sndaca e i consiglieri si nasconderanno indietro, ancora una volta” provoca il capogruppo di Rovigo si ama.