FI sulla chiusura delle piscine: Milan inadeguato, via la delega

Andrea Bimbatti condanna la perdita di tempo dell'assessore comunale e la mancata gestione del problema con Rhodigium Nuoto che è stato gestore senza titolo per oltre due anni e mezzo

ROVIGO – “La fretta fa i gattini ciechi” afferma Andrea Bimbatti, profondo amante dei proverbi, che considera come nel caso delle piscine l’unico errore sia stato quello di fare le cose con troppa fretta (LEGGI ARTICOLO).

“Partendo dal presupposto che il tempo si è perso dalla chiusura del lodo ad oggi – dichiara il vice coordinatore provinciale di Rovigo di Forza Italia – ora serve calma per evitare di incappare in errori, ulteriori contenziosi, ma sopratutto poca trasparenza nei confronti della città e dei cittadini, che sono i veri danneggiati da tutta questa questione.

Non va dimenticato che alcuni anni fa venne cavalcata dalla lista di Silvia Menon, precisamente dal trio Silvia Menon, Mattia Milan e Marco Bonvento, la questione piscine, con tanto di serata show in Gran Guardia, e commissione d’inchiesta che ha di fatto assolto la politica da responsabilità rispetto alla questione del project financing della piscina.

Ora la coppia Milan Bonvento, entrata clamorosamente in maggioranza, a dispetto della loro leader Silvia, si trova di fatto a gestire il nuovo corso della piscina, l’uno da assessore , l’altro da consigliere che lo sostiene in consiglio comunale, per altro già in passato coinvolto in attività presso la stessa piscina comunale (possibile conflitto di interessi?)”.

Bimbatti ritiene, come Forza Italia, a cui aderisce anche Paolo Avezzù, che ha sempre difeso la bontà del project financing siglato nel 2006 con la sua amministrazione di centrodestra, che, alla luce di questi fatti, la gestione del problema Baldetti vada tolta all’assessore Mattia Milan, visto che “ha già lasciato inspiegabilmente la gestione della piscina in tutti questi mesi nascondendosi dietro un non chiaro tentativo di conciliazione con Rhodigium Nuoto”.

“Tra privati chi non paga l’affitto viene cacciato, poi si andrà in causa, ma intanto il proprietario si impossessa del proprio bene (in questo caso si tratta del Comune) – continua Bimbatti – Dal giorno del pagamento del famoso lodo da parte del Comune, non si doveva tergiversare, ma interrompere immediatamente la gestione della piscina, e non lasciare trascorrere inutilmente (i gestori in questi mesi hanno incassato soldi su una proprietà comunale) il tempo che anche l’assessore ha lasciato correre, perché?

Preso atto che la frittata questa amministrazione l’ha fatta, al fine di evitare dubbi legati all’entrata in maggioranza dell’assessore, e di parte del gruppo Menon, sarebbe cosa buona che il sindaco avocasse a sé la delega per la gestione del problema piscina Baldetti, perché se fosse troppo chiedere il ritiro della delega allo sport all’assessore Milan, è altrettanto preoccupante far proseguire la gestione della questione piscina allo stesso Milan, perché sarebbe diabolico. Consiglio comunale aperto, trasparenza e chiarezza rispetto al bando della futura gestione, evitare la continuità, credo siano elementi fondanti per dare un futuro alla piscina, dove i disservizi legati alle perdite di tempo non sono certo da imputare al passato, ma al presente che si chiama assessore Milan”.

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