Il Festival si svolgerà dall’11 al 15 giugno e invaderà gli spazi cittadini trasformando per qualche giorno Rovigo in una cittadella del teatro.

ROVIGO – Dopo mesi di lavoro, è giunta a compimento la selezione degli artisti da ospitare nella XXI edizione del festival, che avevano partecipato al bando di selezione uscito a fine 2024. Il bando si era chiuso lo scorso 10 dicembre ed ha visto la partecipazione di 824 artisti, quasi raddoppiando il numero di proposte ricevute rispetto all’ultima edizione. Si tratta indubbiamente di un numero importante, che testimonia il livello di riconoscimento raggiunto dal Festival su scala mondiale, facendo di Rovigo uno dei luoghi di riferimento a livello internazionale per quel che riguarda la sperimentazione nelle arti sceniche. 


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Come afferma Marina Carluccio, presidente dell’associazione Festival Opera Prima “Il nostro Festival si struttura come un esperimento di direzione condivisa. Si è creato infatti al proprio interno, anche per fronteggiare e selezionare le moltissime proposte inviate quest’anno alla Call aperta dal Festival, un comitato artistico costituito da dieci persone, di diversa età, esperienza e formazione. Attraverso la moltiplicazione dei punti di vista si è voluto quindi realizzare la selezione a partire da variegati sguardi e da differenti punti di vista. La necessaria coerenza progettuale è comunque garantita dal coordinamento artistico che l’Associazione ha affidato a Massimo Munaro, storica mente ispiratrice di Opera Prima. Non si tratta di immaginare che qualunque cittadino/spettatore abbia improvvisamente la competenza di fare scelte artistiche ponderate, ma di pensare che, se il teatro è di per sé un’arte condivisa, la necessità, l’ideazione e la realizzazione di un Festival passano a maggior ragione e necessariamente per la partecipazione attiva di una moltitudine di persone, che lo aspettano, lo preparano, lo abitano, lo fanno accadere. Perché la Festa accada c’è bisogno di noi.”

Come nelle scorse edizioni, il Festival vuole mantenere una dimensione internazionale, utilizzando soprattutto la selezione su bando per portare a Rovigo proposte inedite ed originali della scena europea ed extra-europea. 

Come afferma Massimo Munaro, coordinatore artistico del Festival, “Visto l’alto numero di proposte ricevute, abbiamo deciso quest’anno di raddoppiare il numero di spettacoli selezionati su bando, passando da quattro ad otto spettacoli. Nel fare ciò, abbiamo cercato di mantenere forte l’attenzione verso le proposte ricevute dall’estero: il Festival rappresenta un’occasione unica per Rovigo e per il Polesine di aprire lo sguardo oltre i nostri confini e riteniamo che mai come oggi sia fondamentale creare degli spazi di incontro e confronto anche con artisti provenienti da diversi Paesi e contesti internazionali.”

Tra le 𝟴𝟮4 candidature ricevute da tutto il mondo, gli spettacoli selezionati quest’anno sono:

• “𝗔𝘃𝗮𝗻𝘁 𝗾𝘂𝗲 𝗷’𝗼𝘂𝗯𝗹𝗶𝗲” | 𝗔𝗺𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗦𝗮𝗹𝗹𝗲/ 𝗖𝗼𝗺𝗽𝗮𝗴𝗻𝗶𝗲 𝗕𝗮𝗵𝗶𝗮 (FR/ARG/ITA)

• “𝗡𝗼” | 𝗔𝗻𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝗮 𝗟𝗶𝗺𝗮𝗿𝗱𝗶

• “𝗣𝗮𝗿𝘁 𝗢𝗻𝗲” | 𝗔𝗻𝗻𝗮 𝗢𝘇𝗲𝗿𝘀𝗸𝗮𝗶𝗮 (SE/RUS)

• “𝗠𝗶𝗻𝗲-𝗛𝗮𝗵𝗮, 𝗼𝘃𝘃𝗲𝗿𝗼 𝗗𝗲𝗹𝗹’𝗲𝗱𝘂𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗳𝗶𝘀𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗳𝗮𝗻𝗰𝗶𝘂𝗹𝗹𝗲” | 

𝗖𝗼𝗿𝘀𝘂𝗰𝗰𝗶/𝗕𝗲𝗿𝗻𝗮𝗿𝗱𝗶

• “𝗪𝗲’𝗿𝗲 𝘁𝗼𝗼 𝘆𝗼𝘂𝗻𝗴 𝘁𝗼 𝘄𝗿𝗶𝘁𝗲 𝗮 𝗺𝗲𝗺𝗼𝗶𝗿” | 𝗠𝗶𝗴𝗻𝗼𝗹𝗼 𝗗𝗮𝗻𝗰𝗲 (USA/AT)

• “𝗤𝘂𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗰’𝗲̀” | 𝗚𝗶𝘂𝗹𝗶𝗮 𝗦𝗰𝗼𝘁𝘁𝗶

• “𝗦𝗺𝗼𝗼𝘁𝗵 𝗟𝗶𝗳𝗲” | 𝗛𝘂𝘀𝗮𝗺 𝗔𝗯𝗲𝗱 / 𝗗𝗮𝗳𝗮 𝗣𝘂𝗽𝗽𝗲𝘁 𝗧𝗵𝗲𝗮𝘁𝗿𝗲 (PS/CZ)

• “𝗩𝗲𝗻𝗶” | 𝗔𝗹𝗼𝘁 𝗧𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 

“Si tratta di lavori che trattano temi forti e cogenti” afferma Marina Carluccio, presidente dell’Associazione Festival opera Prima, “la guerra, il suicidio, l’isolamento, la famiglia, la malattia (in questo caso l’Alzheimer) la parità di genere. Crediamo infatti che uno dei compiti fondamentali dell’arte sia quello di parlare delle criticità e delle fratture del nostro tempo, permettendoci di riconoscerci in quanto esseri umani proprio a partire dalle nostre fragilità”.

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