Fabio Rossitto alla guida del Rovigo calcio 

Martedì 2 luglio ci sarà la presentazione ufficiale allo stadio Gabrielli, un tecnico di spessore per ricostruire la squadra e per vincere il campionato

ROVIGO – Martedì 2 luglio alle 17 e 30 il patron del Rovigo calcio, Roberto Benasciutti, presenterà il nuovo tecnico della squadra. Dopo il miracolo salvezza compiuto da mister Mastrocinque, e la permanenza nel campionato di Promozione, la svolta societaria e tecnica.

Grazie alla mediazione del direttore sportivo Massimo Bovolenta, è entrato in società Cesare Trio (LEGGI ARTICOLO), acquisendo il 50% delle quote. Il numero uno di Trio Strade però a Rovigo non ci arriva da comparsa o da sponsor, ma vuole fare le cose in grande.

La svolta tecnica è il primo segnale alla città di Rovigo. Un nome di grido, un professionista serio e preparato, non solo un nome di grido, ma un allenatore che potrebbe essere anche un futuro verso categorie più consone al capoluogo.

Rovigo non merita la Promozione, per questo si farà una squadra per vincere subito. Allenamenti non più alla sera, mercato in pieno fermento per costruire una squadra solida. 

Fabio Rossitto (nella foto del 28 aprile 2013 alla guida del Pordenone contro il Delta Porto Tolle) non ha bisogno di presentazioni, da calciatore ha giocato nell’Udinese, Napoli, Fiorentina, Venezia e Germinal in Belgio, e Sacilese (giocò contro il Rovigo nella storica partita che diede la Serie C2 ai biancazzurri di mister Parlato) una presenza con la Nazionale, ma è con l’Under 21 che si è tolto le maggiori soddisfazioni vincendo l’europeo nel 1994 (9 le presenze in totale).

Da allenatore l’inizio non poteva che essere con la Primavera della sua Udinese, poi le giovanili del Pordenone, prima di passare alla guida della prima squadra.

Poi esperienze alla Triestina, ancora a Pordenone, Cremonese, vice allenatore a Palermo, Manzanese e Chions. Un lusso per il Rovigo averlo in panchina, evidentemente la società punta ad un progetto a medio-lungo termine con la regia del dg Vittorio Fioretti e del ds Massimo Bovolenta.

Giorgio Achilli

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