Estate a Ferrara, Palazzo dei Diamanti rimane aperto

Dopo 25 anni di chiusura estiva il 16 luglio aprono le mostre di Guido Harari, il fotografo delle star del rock, e dell'artista onirico Agostino Arrivabene

FERRARA – Dai volti più iconici del rock catturati dall’obiettivo di Guido Harari alla pittura onirica di Agostino Arrivabene. Dopo 25 anni, gli spazi espositivi di Palazzo dei Diamanti aprono anche d’estate, con due nuove proposte a partire già dal fine settimana.

Sabato 15 luglio, alle 12 al piano superiore di Palazzo dei Diamanti, saranno presentate le due nuove esposizioni dal titolo “Guido Harari. Incontri. 50 anni di fotografie e racconti” “Agostino Arrivabene. Thesauros”. Organizzate dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara, saranno visitabili al pubblico dal giorno successivo, il 16 luglio, fino al 1° ottobre 2023. Oltre agli artisti, all’inaugurazione interverranno l’assessore alla Cultura Marco Gulinelli, il sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura e presidente della Fondazione Ferrara Arte Vittorio Sgarbi, il direttore Pietro Di Natale e, per l’occasione, la cantante e attrice tedesca Ute Lemper, la cui personalità magnetica è stata immortalata da Harari in uno dei ritratti presenti in mostra.

Il percorso espositivo di “Incontri” riunisce a Palazzo dei Diamanti oltre 300 fotografie, installazioni e filmati originali, proiezioni e incursioni musicali, dagli esordi di Guido Harari in ambito musicale come fotografo e giornalista, alle numerose copertine di dischi per artisti famosi (tra cui Fabrizio De André, Bob Dylan, Lou Reed e Vasco Rossi), fino ai ritratti, vissuti come racconto intimo degli incontri con le maggiori personalità del suo tempo.

In contemporanea alla mostra di Harari, nelle sale dell’ala Tisi viene presentata un’antologica dedicata ad Agostino Arrivabene, che raccoglie quaranta opere, fra dipinti, disegni e sculture, realizzate dall’artista lombardo dal 1985 a oggi. L’autore intende le sue creazioni come doni votivi e la pratica artistica come tensione verso il divino: da qui il titolo Thesauros, nella Grecia antica i piccoli edifici che venivano offerti da città e popoli alle divinità nei santuari.

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