FICAROLO (Rovigo) – “Siamo in colposo ritardo, nel senso che non siamo riusciti a dare soluzioni in tempo”. Questo il grido d’allarme lanciato dalla consigliera regionale Laura Cestari, intervenuta giovedì sera, 15 settembre, in Villa Schiatti-Giglioli nell’ambito di un’iniziativa pubblica promossa dalla Lega Consumatori su crisi energetica globale e prezzo della materia prima, in particolare energia elettrica e gas naturale: un appuntamento, il terzo della serie, che si poneva l’obiettivo di capire cosa c’è realmente dietro al meccanismo dei rincari che sta mettendo in grandi difficoltà aziende e famiglie.
“Davanti a noi si preannunciano mesi durissimi – ha fatto eco il presidente Enrico Scarazzati -, è quanto mai necessario che il Governo agisca su più fronti considerato il quadro attuale. La situazione è davvero complicata, chiunque si imporrà alle prossime elezioni del 25 settembre dovrà affrontare una situazione già fuori controllo e a cui si aggiungono persino truffe telefoniche da parte di fantomatiche compagnie che si offrono ai clienti: abbiamo avuto già diverse segnalazioni, per cui occorre fare estrema attenzione”.
“Soffriamo soprattutto – l’analisi della Cestari – del fatto di avere un solo fornitore extra UE per la nostra richiesta energetica, il che rende tutto più difficile alla luce del conflitto russo-ucraino, ma soprattutto dell’assenza di una politica regolata in materia di approvvigionamenti. Nell’arco dell’ultimo anno il costo di luce e gas per una famiglia italiana media è aumentato del 160 per cento e nell’ultimo trimestre, secondo Arera (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, ndr), crescerà di un ulteriore 100 per cento rispetto all’attuale. Come dire: bollette raddoppiate”.

Per la consigliera la ricetta è quasi obbligata: “Si tratta di cifre monstre, paragonabili alla metà del Pil annuo del nostro Veneto, numeri da far tremare i polsi e che rischiano davvero di portare alla chiusura di centinaia di aziende e al rischio di povertà per tante famiglie. Ritengo – incalza – che considerata l’estrema gravità del momento, non sarebbe di certo un’eresia ricorrere a un nuovo scostamento di bilancio, chiaramente previo assenso degli organismi comunitari con Bruxelles, notoriamente piuttosto tiepida davanti a questa soluzione, chiamata ad allentare i vincoli normativi sugli aiuti agli Stati membri”. Per la Cestari, in ogni caso, esiste un’ulteriore, possibile opzione: procedere a un decreto in grado di bloccare i prezzi delle bollette ai livelli di un paio di anni fa. “Ma occorre far presto: ogni giorno è prezioso”.
In sala, oltre a Cestari e Scarazzati, anche il primo cittadino Fabiano Pigaiani che ha fatto gli onori di casa, la consigliera provinciale Lucia Ghiotti, l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Ferrara Andrea Maggi, lo scrittore Francesco Giubilei e il giornalista Federico Bisceglie, autore di “Sovranità energetica”, best seller del momento e tra le altre cose intervistato proprio nella giornata di giovedì 15 ospite da SkyTg24.
Intanto venerdì 16 settembre il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha spiegato il nuovo decreto aiuti “Con i 17 miliardi del dl aiuti bis e i 14 del dl aiuti ter siamo a quota 31 miliardi che sembra rispondere alla richiesta di scostamento, a meno che non si voglia chiedere uno scostamento ogni mese. Quindi non prevediamo nessuno scostamento di bilancio”, ha affermato Draghi in riferimento alla richiesta del leader della lega Matteo Salvini. “L’andamento dell’economia italiana ci consente di aiutare famiglie e imprese senza fare uno scostamento dei conti pubblici”, ha aggiunto il premier.
“Il decreto prevede l’estensione dei crediti di imposta, un rafforzamento ed un ampliamento dei beneficiari. Da oggi centinaia di piccole imprese ne avranno accesso. Prevediamo un contributo sociale di 150 euro per 22 milioni di italiani che guadagno meno di ventimila euro”, ha annunciato Draghi. Con i nuovi sostegni del governo previsti “14 miliardi di euro per famiglie e imprese che si aggiungono a quasi 50 nei mesi scorsi, nel complesso un valore superiore a 60 miliardi di euro pari al 3.5% del Pil. Quindi siamo tra i paesi che hanno speso di più in Europa”, ha rimarcato Draghi. Non basteranno.
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