Il progetto di Ecopol che vorrebbe evitare la Via provinciale

Le preoccupazioni dei cittadini presenti si sono concentrate principalmente sulle possibili emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti. E' necessaria la Valutazione ambientale preventiva

CONCADIRAME (Rovigo) – In un’affollatissima sala presso la ex scuola di Concadirame, si è svolta martedì sera una riunione autoconvocata di cittadini di carattere informativo sul progetto di trasformazione del deposito di rifiuti pericolosi attualmente autorizzato in via Amendola, in un impianto di trattamento di rifiuti tossici (LEGGI ARTICOLO). 

Nel corso della serata è stato illustrato come il sito che attualmente risulta solo come deposito temporaneo di rifiuti pericolosi, attraverso il progetto in esame presso la Commissione provinciale possa diventare un impianto per il trattamento ad alte temperature di fanghi o terreni inquinati con sostanze tossiche, con conseguente volatilizzazione di composti come idrocarburi alifatici ed aromatici, clorobenzene, ammine e diossine. Queste sostanze sarebbero poi sottoposte ad una post combustione e i residui emessi attraverso filtrazione. Da parte della ditta proponente Ecopol è stata presentata una richiesta di non assoggettabilità a VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), ovvero, si è richiesto alla Commissione provinciale di poter velocizzare il processo di esame delle proposte progettuali. In questo modo, gli enti preposti non potrebbero raccogliere le necessarie informazioni per esaminare a dovere le carte in tavola, riducendo le tutele verso il territorio.

Le preoccupazioni dei cittadini presenti si sono concentrate principalmente sulle possibili emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti e sulla diffusione verso i centri abitati limitrofi, che vedono interessati principalmente Concadirame, Roverdicrè, Granzette, S Pio X, ma anche altre aree della città e delle sue frazioni, nonché comuni adiacenti e in linea d’aria molto vicini come Lusia e Costa. Un altro problema considerato è la possibile ricaduta degli inquinanti sui terreni agricoli vicini e sulle acque superficiali e di falda, trattandosi di area coltivata anche a colture orticole di qualità. I cittadini intervenuti hanno cercato chiarimenti sullo stato del procedimento in corso presso la Provincia e il dibattito si è sviluppato sulla necessità assoluta di sottoporre questo progetto alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, proprio per verificare tutti gli effetti sul territorio e sulla salute dei cittadini, visto che molte sostanze oggetto di trattamenti sono potenzialmente cancerogene. 

Era presente l’ex sindaco Edoardo Gaffeo, che ha ricordato come la precedente Amministrazione avesse svolto un’indagine sul progetto arrivando, attraverso un serie di osservazioni, proprio alla conclusione della necessità di attivare la VIA, per consentire valutazioni più specifiche sia tecniche che tossicologiche a tutela dei cittadini. Un altro aspetto che riguarda direttamente i cittadini è la sicurezza stradale, che dati gli spazi ristretti e l’inserimento dell’impianto su via Amendola, strada a forte traffico pesante, potrebbe comportare aggravio di mezzi e rischi di incidenti. 

Sono state esaminate, inoltre, possibili iniziative di contrasto all’approvazione di questo progetto in assenza di una Valutazione di impatto ambientale completa, considerando invece questa procedura di maggiore garanzia per la salvaguardia della salute pubblica. L’assemblea ha richiamato che la responsabilità diretta della salute dei cittadini rimane in capo al sindaco di Rovigo, che è stato indicato come uno dei personaggi chiave che può intervenire perchè la Provincia assuma una decisione a garanzia degli effetti sulle persone e sull’ambiente.

La serata ha visto la presenza di cittadini della frazione di Concadirame, Roverdicrè, Granzette, S Pio X e di tutta la città e anche di Lusia. Hanno partecipato all’incontro l’ex sindaco Edoardo Gaffeo, l’ex assessore Dina Merlo e diversi consiglieri comunali di Rovigo.

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