ROVIGO – Al centro del tavolo, nella sala adibita alle conferenze stampa, c’era il nuovo socio del Rovigo calcio Cesare Trio (Trio Strade), che è entrato in società acquistando il 50% delle quote del patron Roberto Benasciutti (LEGGI ARTICOLO).
Un segnale forte e di solidità per il futuro rappresentato anche dal nuovo tecnico, fortemente voluto dal neo dg Vittorio Fioretti, ovvero Fabio Rossitto.
Ai lati del tavolo il ds Massimo Bovolenta e l’avvocato Debora D’Aquino, che si occuperà del settore giovanile con il responsabile tecnico Luca Boldrin.
Martedì 2 luglio alle 17 e 30 è ufficialmente iniziata la nuova stagione del Rovigo calcio per il campionato di Promozione 2024-2025, l’obiettivo è chiarissimo vista la dirigenza, e l’ingaggio di un allenatore di tale spessore: vincere subito e bene.
“Ringraziamo mister Mastroncique per la stagione conclusa, soprattuto per come è andata (con la salvezza, ndr), e i giocatori”, così ha esordito il ds Massimo Bovolenta “adesso con l’entrata di Cesare Trio e del dg Vittorio Fioretti abbiamo portato a Rovigo un allenatore importante, che viene dal professionismo, come Fabio Rossitto, insieme lui ripartiamo per un campionato importante, cercando fare sempre meglio. Stiamo lavorando per fare una squadra competitiva, visto che la nuova proprietà ha fatto delle scelte con allenamenti pomeridiani, e con una organizzazione da società vera”.
Fabio Rossitto non ha bisogno di presentazioni, da calciatore ha giocato nell’Udinese, Napoli, Fiorentina, Venezia e Germinal in Belgio, e Sacilese, una presenza con la Nazionale, ma è con l’Under 21 che si è tolto le maggiori soddisfazioni vincendo l’europeo nel 1994 (9 le presenze in totale).
Da allenatore ha avuto esperienze alla Triestina, a Pordenone, Cremonese, vice allenatore a Palermo, Manzanese e Chions. “Ringrazio la società che mi ha voluto e Vittorio Fioretti amico di vecchia data, non ci ho pensato un minuto, la piazza è importante – ha commentato Rossitto – le difficoltà ci sono, come avete visto l’anno scorso, pur avendo costruito una squadra importante si fa fatica. C’è dello scetticismo, ma noi pensiamo a costruire e lavorare. Possiamo promettere grande impegno ed entusiasmo, anche i giocatori che stiamo contattando non devono venire per altre cose, ma per inseguire un sogno e costruire qualcosa di importante insieme alla società. Questa è la cosa fondamentale. C’è una società che ci mette la faccia e che vuole fare le cose fatte bene. Dico ai tifosi di starci vicino”.
“Finalmente dopo 4 anni e mezzo abbiamo trovato un nuovo socio – ha esclamato il presidente Roberto Benasciutti – Trio è una persona seria e qualificata, che ha voglia di investire su Rovigo perchè gli piace il calcio, ringrazio tutti, Cesare (Trio, ndr), l’avvocato D’Aquino, Boldrin, e Vittorio Fioretti che è l’artefice di questa operazione. Trio è la persona giusta, ha tutto, e Rovigo deve essere contenta di aver trovato due persone come noi, se non c’ero io non so se oggi eravamo qui”.
Vittorio Fioretti è una vecchia volpe del calcio. Ha iniziato Pordenone nei dilettanti, poi vice presidente in Serie C Pordenone, amministratore delegato del Venezia con Zamparini per 5 anni portando la squadra in Serie B, ad Alessandria ha portato la squadra dalla C2 alla C1, Ad del Padova in Serie B, con la Triestina dalla C2 è arrivato in serie B, direttore generale ad Arezzo dalla C2 ha raggiunto la Serie B, poi anche un anno a Gallipoli. L’esperienza non gli manca.
“Con Trio siamo diventati amici, sono qui grazie a lui e a Benasciutti. Sto cercando di portare giocatori di categoria superiore – ha spiegato il dg Vittorio Fioretti – per mettere delle basi solide e giuste, non promettiamo niente, ma chi non è disciplinato va a casa dopo un minuto, qui si lavora seriamente. Chi non vuole giocare a Rovigo può andare via”.
“Ringrazio Vittorio Fioretti e mister Rossitto – ha esordito Cesare Trio (foto qui sopra con Benasciutti) – con Massimo Bovolenta ci siamo conosciuti qualche tempo fa perchè cercava uno sponsor, e da lì è iniziato tutto. Posso promettere il massimo impegno, quello senza ombra di dubbio”.
