In Corea del Sud è un prodotto molto apprezzato a tavola, è una prelibatezza ricercatissima, incontro in Regione con Corazzari

VENEZIA – Per i coreani il granchio blu è una prelibatezza da gustare a tavola. Per il Veneto è un’emergenza ambientale che affossa la produzione di eccellenza di cozze e vongole e un prodotto da smaltire in fretta. Ed ecco che nasce l’incontro tra domanda e offerta, un incontro che si è concretizzato ieri. La delegazione guidata dal console della Corea del Sud a Milano, Kang Hyung Shik è stata ricevuta a Palazzo Balbi. Presenti l’assessore veneto alla Pesca, Cristiano Corazzari, e i tecnici della Direzione Agroambiente e Programmazione e Gestione ittica e faunistico-venatoria, e delle Relazioni Internazionali della Regione del Veneto.

“Questo incontro è un esempio del nostro sforzo importante e quotidiano– interviene il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia-. Siamo impegnati ogni giorno  per metter in fila una serie di iniziative al fine di fronteggiare l’emergenza granchio blu, ma anche per sostenere il mercato e una economia che aiuti i pescatori ad avere un minimo di ristoro dalla vendita del prodotto, ben sapendo che non è questa la soluzione definitiva che metterà la parola fine a questo flagello”.

“È stato un incontro dai risvolti pratici – spiega l’assessore Corazzari -, in Corea il granchio blu è un prodotto molto apprezzato a tavola, è una prelibatezza ricercatissima. Il console coreano è venuto a sapere dell’emergenza esplosa in questi mesi in Veneto con questa specie invasiva in continua crescita e ci ha chiesto un incontro. Abbiamo illustrato la situazione emergenziale che stiamo vivendo, abbiamo spiegato che i nostri pescatori tirano su con le reti fino a 150 quintali di prodotto al giorno”.

“I coreani sono interessati a importare il granchio blu – aggiunge Corazzari -, noi siamo al fianco dei pescatori e delle nostre aziende per facilitare questo incontro tra domanda e offerta. Forniremo loro una lista di organizzazioni dei produttori, oltre ovviamente al contatto con il distretto della pesca delle province di Rovigo e Venezia, i due territori più coinvolti nell’emergenza. In questo modo nasceranno i contatti tra le ditte commerciali”. 

“L’operazione – conclude Corazzari – può essere un valido aiuto per sostenere in concreto il mondo della pesca che sta vivendo da troppo a lungo un momento di crisi. Prima con le conseguenze dell’emergenza sanitaria, poi con il caro carburanti e ora con il flagello del granchio blu”.

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