Dalla Cgil Rovigo una proposta al futuro sindaco del capolutogo

Appalti, tutele e contrasto al lavoro povero: un progetto innovativo rivolto alla prossima amministrazione comunale

ROVIGO – Secondo il segretario generale di Cgil Rovigo, Pieralberto Colombo, è arrivato il momento di rivolgersi al candidati sindaco Valeria Cittadin ed Edoardo Gaffeo in vista del secondo turno di ballottaggio, per le decisioni che potrebbero vederli protagonisti in qualità di primo cittadino.

“Come organizzazioni sindacali confederali già durante la campagna elettorale abbiamo avuto modo, durante il confronto pubblico con tutti i candidati sindaco, di sottolineare le priorità da affrontare soprattutto in termini di sviluppo di qualità del territorio, di cui il Comune capoluogo può fare da traino in una logica di area vasta, e di attrattivita’ di Rovigo potenziando anche la presenza ed offerta dell’università, favorendo al contempo l’ampliamento dell’offerta abitativa stessa, portando quanto più possibile i giovani universitari a risiedere e vivere soprattutto il centro città.

Esiste però un’altra questione, a volte sottovalutata – sottolinea Colombo – che ci sentiamo come Cgil di porre all’attenzione di chi tra pochi giorni sarà Sindaco ma che può certamente riguardare anche la futura opposizione in consiglio comunale, in termini non solo di vigilanza dell’operato della maggioranza, ma anche di stimolo e proposta su cui si potrebbero creare virtuose convergenze.
È il tema dei non pochi appalti che anche il comune capoluogo gestisce e ne ha responsabilità e nei quali funge, seppure indirettamente, da datore di lavoro.
E ci riferiamo non solo agli appalti in partenza per la realizzazione dei vari progetti finanziati con il Pnrr, su cui come sindacati confederali abbiamo unitariamente stipulato protocolli, anche a Rovigo, per vigilare e monitorare fondamentali questioni come la legalità e la sicurezza sul lavoro in quei cantieri legati ai progetti Pnrr e su cui intendiamo tornare anche nei prossimi mesi.

Come Cgil chiediamo di poter fare un importante ed innovativo passo in avanti su tutti gli appalti e concessioni in cui il Comune funge da committente (ad esempio per la gestione delle mense scolastiche comunali e delle pulizie).
Nelle attività di tali appalti sono impiegate molte decine di lavoratori, per lo più donne, la maggior parte delle quali residenti a Rovigo e dintorni.

Proprio per dare una risposta concreta, anche locale, al problema del “lavoro povero”, dei bassi salari – a volte al limite dello sfruttamento – che spesso si annida nella catena degli appalti e per dare impulso ad un lavoro di maggior qualità, attento anche alla condizione del mondo del lavoro femminile, proponiamo fin d’ora la stipula nei prossimi mesi di un accordo che impegni la futura amministrazione comunale ad indicare in tutte le procedure di gara, per appalti e concessioni, che al personale impegnato sia applicato non solo il contratto maggiormente attinente all’attività svolta e stipulato dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, ma anche a verificare che i contratti indicati nelle procedure prevedano comunque un trattamento economico minimo inderogabile pari ad una cifra oraria dignitosa che andrà espressamente stabilita (che siano i 9 o più euro lordi ora sarà frutto della possibile discussione).

Un’ipotesi innovativa, che ad oggi pochissimi Comuni hanno prevista, ma che aiuterebbe a dare concreta attuazione all’art.36 della nostra Costituzione, a dare dignità al lavoro e contribuirebbe a dare una risposta seria da parte di un’amministrazione pubblica al problema del “lavoro povero” (in una Provincia con i redditi da lavoro più bassi dell’intera Regione), superando al contempo anche eventuali forme di concorrenza sleale tra le imprese partecipanti ai diversi bandi di gara e fungendo da precedente virtuoso anche per altri Comuni polesani.

La proponiamo fin d’ora alla vigilia del ballottaggio, convinti della necessità di tentare di fornire risposte concrete anche dai Territori, ancor più nel Comune Capoluogo, alle problematiche delle persone che lavorano” conclude Pieralberto Colombo per Cgil Rovigo.

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