“Conoscere per proteggersi” ha fatto tappa a Costa di Rovigo 

Il Consiglio Notarile di Rovigo ha illustrato i contenuti della guida atta prevenire violenza di genere ed economica

COSTA DI ROVIGO – Si è tenuto a Costa di Rovigo, presso la sala Consiliare del Municipio, l’ultimo dei cinque appuntamenti del calendario eventi organizzato dal Consiglio Notarile di Rovigo e da Notar.Lab dedicato alla presentazione della Guida “Conoscere per proteggersi”, realizzata dal Consiglio Nazionale del Notariato in collaborazione con Banca d’Italia, che è stata distribuita gratuitamente ai presenti. 

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Gian-Pietro Rizzatello e del vicesindaco e assessore Cristiano Villa, sul palco si sono alternati quattro relatori: il Prof. Matteo Franco, docente Funzione Strumentale Welfare presso l’Istituto Comprensivo Costa-Fratta che ha parlato dei progetti della scuola locale in tema di inclusività e di contrasto della violenza anche di genere concretizzati in una serie di iniziative culminate nella celebrazione della giornata internazionale della donna tra cui la installazione della “panchina rossa” nella piazza di Costa; Federica Paparella, Segretaria di Soroptimist Club Rovigo, che ha illustrato i progetti di educazione finanziaria proposti dalla stessa associazione in collaborazione con Banca d’Italia e dedicati in modo specifico alla alfabetizzazione giuridico-finanziaria delle donne; Alessandro Wurzer e Elisa Giovanna Bortolin, rispettivamente Presidente e Segretaria del Consiglio Notarile di Rovigo, che hanno illustrato i contenuti della guida sottolineando il ruolo centrale del notaio nel prevenire – attraverso l’attività di consulenza e dialogo con il cliente – specifiche dinamiche intrafamiliari connotate dai profili caratteristici di quella specie di violenza di genere chiamata violenza economica. 

“Tra i vari progetti divulgativi portati avanti dal Consiglio Notarile di Rovigo e da Notar.Lab Services – ha commentato Bortolin alla fine della serata – questo è stato uno dei più riusciti: sia per il sempre numeroso pubblico presente, sia perché alla sua realizzazione hanno contribuito, oltre alle istituzioni locali – Regione, Provincia, Comuni interessati – le varie sezioni provinciali del Centro Antiviolenza del Polesine”.

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