ROVIGO – Dopo l’intervento in consiglio comunale, il capogruppo della lista civica Cambia Rovigo, l’avvocato rodigino Ezio Conchi, ritorna sul tema delle nomine delle società partecipate e l’interferenza della politica.
“Oramai è di dominio pubblico (LEGGI ARTICOLO che riporta la notizia della comunicazione) il fatto che Fratelli d’Italia, a mezzo della ex segretaria provinciale Valeria Mantovan, abbia raccomandato ad Ecoambiente di nominare come Presidente di Polaris un noto imprenditore della città di Rovigo, ritenendo che lo stesso avesse tutti i requisiti per lo svolgimento di detto incarico” afferma Conchi.
“La segnalazione, avvenuta a mezzo pec in data 26 ottobre, rappresenta non solo una indebita ingerenza nei confronti di Ecombiente, ma si palesa grave, soprattutto perchè il partito FdI ha ritenuto di scavalcare il Sindaco del Comune di Rovigo, detentore del 51% delle quote, che unitamente agli altri soci di Ecoambiente ha voce in capitolo.
Come coamministratore della Città di Rovigo, in qualità di consigliere comunale, ho il dovere di segnalare detto fatto evidenziando che nessun partito è deputato ad interferire direttamente con la partecipata del Comune capoluogo. Diversamente, se così fosse, ogni soggetto politico o lista civica potrebbe proporre propri nominativi condizionando in tal modo l’Ente che deve, invece, agire in piena autonomia.
La segnalazione della ex segretaria di FdI è in re ipsa un manifesto condizionamento perchè impedisce all’Ente in questione di effettuare la nomina in assoluta libertà. Nel caso di specie se Ecoambiente avesse nominato l’imprenditore segnalato da FdI, l’opinione pubblica avrebbe potuto considerarlo supino alla richiesta. Gioco forza è stato costretto a nominare un altro soggetto (LEGGI ARTICOLO). Ecco la prova del condizionamento” sostiene il consigliere comunale, ex candidato sindaco, Ezio Conchi.
L’intervento viene considerato da Conchi necessario “tenuto conto che la lista Civica Cambia Rovigo, rappresentata dal sottoscritto in consiglio comunale, non vuole essere ritenuta complice dell’ingerenza politica e del condizionamento nelle nomine”.