Civica per Rovigo, Forum e M5S: “Su Iras aspettiamo le elezioni”

Le liste a sostegno della candidatura a sindaco di Edoardo Gaffeo scrivono al Commissario, in Regione e in Comune per Iras Rovigo

ROVIGO – I sindacati spingono perchè il commissario del Comune di Rovigo Gianfranco Tomao riapra il tavolo di discussione con Regione del Veneto ed Iras in prefettura, per superare le passate divergenze e per consentire l’erogazione della somma da 3,2 milioni di euro ad Iras già accantonata nel bilancio comunale di Rovigo. Una somma che l’amministrazione guidata da Edoardo Gaffeo non ha potuto erogare in quanto la posizione dei tecnici è sempre stata negativa, soprattutto alla luce di mancate manutenzioni milionarie sull’immobile comunale di Casa Serena da parte di Iras, che ha abbandonato per trasferire tutta l’attività a San Bortolo.

Lo scenario della messa a bando dei servizi, voluta dalla Regione del Veneto, spinge la coalizione a sostegno della candidatura a sindaco di Rovigo di Edoardo Gaffeo a prendere posizioni in maniera forte e, soprattutto, unitaria: Claudia Biasissi, Federico Saccardin ed Elena Suman hanno inviato una lettera molto chiara a Tiziana Stella, commissario della Regione del Veneto di Iras e per conoscenza a Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità della Regione Veneto, e a Gianfranco Tomao, commissario straordinario del Comune di Rovigo, per chiedere di non procedere alla privatizzazione di alcuna attività di Iras e di aspettare quindi l’esito delle elezioni e a questo proposito chiedono anche un incontro con il commissario Stella. 

L’Iras è un patrimonio pubblico della città – scrivono le tre forze che appoggiano la candidatura a sindaco di Edoardo Gaffeo – e come tale va salvaguardato, anche relativamente ai rapporti di lavoro. È importante la ripresa di un dialogo istituzionale che consenta di definire una soluzione concordata che permetta da un lato di contribuire al prosieguo dell’attività dell’Iras, dall’altro consentire al Comune un adeguato utilizzo dell’Immobile di Casa Serena ed evitare un nuovo vuoto urbano con i problemi di sicurezza che il suo stato di abbandono può favorire”.

I gruppi concludono che ritengono “opportuno concedere ai nuovi amministratori la possibilità di riprendere un confronto per giungere ad una soluzione che salvaguardi la connotazione pubblica della sua attività e del rapporto di lavoro delle proprie maestranze”.

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