La proposta della candidata sostenuta dal centrodestra e da Azione: meno tasse per chi crea lavoro e reddito di reciprocità per chi aiuta nei servizi e nei piccoli lavori per il Comune

ROVIGO – “Il lavoro non è solo un diritto. E’ anche lo strumento attraverso il quale la persona esprime e realizza se stessa, entra in connessione con la sua comunità, la arricchisce e partecipa al suo sviluppo. Deve essere tutelato, come elemento imprescindibile di ogni società umana. Non a caso i nostri padri costituenti vi hanno fatto riferimento sin dal primo articolo della nostra Carta” dichiara Valeria Cittadin, all’alba del 1 maggio, Festa dei lavoratori.

“Le cifre diffuse pochi giorni fa dallo staff del Servizio di Prevenzione, Igiene e Sicurezza negli ambienti di lavoro (Spisal) dell’Azienda Ulss 5 non ci lasciano indifferenti. Nell’ultimo anno ben tre persone nella nostra provincia hanno perso la vita durante lo svolgimento della loro professione. A questo dato va aggiunto quello dei numerosi infortuni e delle malattie professionali, che lasciano segni talvolta indelebili” sottolinea la candidata sindaco di Rovigo, sostenuta da Fratelli d’Italia, Lega per Salvini Premier, Forza Italia, Udc, Coraggio Italia ed una lista civica trasversale con Azione.

“Per anni mi sono battuta a favore dei diritti dei lavoratori, nell’ambito del mio precedente incarico sindacale. Da sindaco, mi impegnerò perché a Rovigo tutti possano trovare un lavoro vero, dignitoso e sicuro. E perché ciascun rodigino di buona volontà possa avere l’occasione di realizzarsi e contribuire al mantenimento della sua famiglia, a testa alta e senza rischi per la sua salute. Un’attenzione particolare sarà riservata agli adulti che hanno perso un impiego e faticano a trovarlo: per loro favoriremo la nascita di ulteriori corsi di formazione permanente e di inserimento professionale, che, come certifica la classifica del Sole24ore, nel nostro territorio raccolgono un numero di adesioni fra i più bassi in Italia.

Anche i giovani meritano un aiuto, specie quelli esclusi dai percorsi di studio, che troppo spesso appaiano disincantati e confusi – prosegue la candidata – Rovigo non deve lasciare indietro nessuno. Può diventare un capoluogo attrattivo, dove le aziende, specie quelle ad alto tasso di innovazione, i negozi, gli esercizi pubblici, gli artigiani e i professionisti trovano terreno fertile per lavorare e creare lavoro, con più infrastrutture e condizioni fiscali favorevoli, a partire dalla Tari e dall’Imu – conclude – Un lavoro che sia vero, non frutto di facile assistenzialismo.

Proprio per questo, a vantaggio di chi è in difficoltà e vuole da subito mettersi a servizio di tutti, istituiremo il reddito di reciprocità, che consentirà di ricevere buoni spendibili nei nostri negozi alle persone che svolgeranno piccoli lavori per il Comune, come manutenzioni, sorveglianza, sostegno agli anziani. Senza dare premi o stipendi inutili a chi non ha voglia di rimboccarsi le maniche e mettersi a disposizione della comunità”.

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