L'evento è stato organizzato dalle Sezioni Anpi di Legnago e del Montagnanese, l’Isers di Badia Polesine (Rovigo) e l’Auser

CASTELBALDO – Centocinquanta porzioni di penne al pomodoro, in versione “Pastasciutta antifascista” sono state servite, venerdì 28 luglio alla Trattoria Pizzeria Spapig di Castelbaldo, con una consistente presenza (una ventina) di badiesi in trasferta. Nata nel 2019 su proposta dell’Istituto di studi e ricerche storiche e sociali di Badia, la celebrazione viene fatta a Castelbaldo per la sua centralità geografica fra il basso veronese, la bassa padovana e l’alto Polesine.

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L’evento organizzato dalle Sezioni Anpi di Legnago e del Montagnanese, l’Isers di Badia Polesine e l’Auser, con l’approvazione dell’Istituto Alcide Cervi titolare dal marchio, è solo una delle 220 pastasciutte antifasciste in tutta Italia (fonte Anpi).

Quest’anno si commemorava l’80esimo anniversario dell’iniziativa che vide i sette fratelli Cervi Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio ed Ettore (poi barbaramente uccisi per rappresaglia dai fascisti il 28 dicembre del 1943) organizzare una gran mangiata di pastasciutta in piazza a Campegine, per festeggiare la destituzione di Benito Mussolini, del 25 luglio 1943. 

Quelli antifascisti sono valori attualissimi che è importante ricordare, – spiega con il libro “I miei sette figli” di Alcide Cervi in mano, Livio Zerbinati presidente dell’Isers – e farlo insieme, mettendo insieme sensibilità diverse anche dell’area liberale, è una prova di democrazia che aiuta la democrazia ed assume un significato culturale rilevante”. 

Una pastasciutta che, tuttavia, appare divisiva e la commemorazione dei fratelli Cervi in alcune località sembra dar fastidio, per cui la pasta è rimasta nei pentoloni (il riferimento a quanto è accaduto a Rosà non è casuale).

Ieri sera c’erano tutti i rappresentati dell’organizzazione: Gianni Pasqualin ex sindaco di Castelbaldo, Giacomo Segantini presidente dell’Anpi di Legnago e Basso Veronese e Pierangela Vesentini presidente Anpi sezione del montagnanese e Borgo Veneto. Alla serata hanno partecipato anche alcuni giovani, “Un dato che fa ben sperare”, ha commentato il presidente dell’Isers.

Ugo Mariano Brasioli

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