ROVIGO – Con soli tre punti in classifica, e ben 16 sconfitte consecutive, il Rugby Vicenza ha salutato la Serie A Elite dopo appena un anno dalla storica promozione. Ultima partita disputata al Battaglini contro la FemiCz Rovigo campione in carica domenica 14 aprile (LEGGI ARTICOLO), la squadra di coach Andrea Cavinato ha portato a casa la cosiddetta “tariffa”, l’ultima meta biancorossa è servita solo per il morale (54-7).
“E’ stata un’esperienza estremamente dura – ha ammesso l’head coach Andrea Cavinato – siamo stati promossi il 5 di giugno, quando siamo andati sul mercato per trovare giocatori le altre squadre avevano già fatto i propri roster, quindi rinforzare la squadra è stato un lavoro molto difficoltoso. Va detto anche noi ci alleniamo alle 18 e 15, 20 giocatori su 34 lavorano, quindi non avevamo altra possibilità, i ragazzi credo che per il loro livello hanno superato i propri standard, non gli posso dire nulla. Il salto dalla serie A all’Elite è gigantesco. Ne ha fatto le spese il Cus Torino l’anno scorso, noi quest’anno, credo che ci sia una situazione che è troppo diversa tra i due campionati. Tutti quanti i club e la Federazione dovrebbero lavorare per eliminare questo scalino, per evitare a tutte le squadre neopromosse di fare la comparsa”.
Un boccone troppo amaro da digerire per un tecnico che ha vinto 2 campionati da allenatore a Calvisano, maturando esperienze celtiche con le Zebre e alla guida della Nazionale U20.
“A livello strutturale non eravamo pronti, adesso non so cosa succederà, ma soprattutto ci siamo confrontati con squadre con budget economici molto più corposi del Vicenza. Qualche partita avremmo potuto vincerla. Questo campionato, bistrattato da tutti, è molto performante sotto l’aspetto fisico. Bisogna essere attrezzati nello sport, e nel rugby non si inventa nulla”.
Due le retrocesse quest’anno, Vicenza e Piacenza, ma ci potrebbero essere delle sorprese con il ritorno della Serie Elite a 10 squadre, secondo noi sarebbe meglio a 12, per aumentare la competitività tra le cosiddette ‘piccole’, e la geografia di un torneo che ha perso piazze importanti al sud.
“E’ uno sbaglio passare ad un campionato a 8 squadre, è palese che è stato un torneo imbarazzante a 9, stavi fermo senza dare la possibilità di offrire la continuità necessaria, si fa fatica ad allenare una squadra senza giocare. Noi a dicembre siamo scesi in campo il 23, poi il 12 febbraio. Chi ha organizzato il campionato dovrebbe fare un pensiero su questo. Chi va in finale può stare fermo da 3 a 4 settimane (LEGGI ARTICOLO), come si fa a motivare i giocatori? Serve un campionato a 10 quadre, e bisogna dare la possibilità alle squadre di giocare costantemente. Altro aspetto imbarazzante è che quando c’è il sole non si gioca, d’inverno si fanno la maggior parte delle partite. Bisogna rifare la formula, se si andasse a 8 bisognerebbe farlo a due spezzoni. Poi c’è un aspetto economico. Chi viene in italia per un campionato che dura 6 mesi? rischiamo di perdere giocatori di qualità”.
Intanto è partita la prevendita per le semifinali (LEGGI ARTICOLO), il Rovigo giocherà contro il Mogliano il 28 aprile allo stadio Battaglini.
Giorgio Achilli