Casa del sorriso: in arrivo gli arretrati per i dipendenti 

Saranno liquidati in sei rate dopo un accordo con i Sindacati, purtroppo nella struttura di Badia Polesine (Rovigo) si è ripresentato il Covid-19 

BADIA POLESINE (Rovigo) – La buona notizia per i dipendenti della Casa del sorriso di Badia Polesine è che saranno liquidati gli arretrati contrattuali relativi al quadriennio 2019-2022.

Il presidente della Casa, Tommaso Zerbinati, annuncia soddisfatto che, dopo i necessari passaggi con le Organizzazioni sindacali di categoria, si è giunti all’accordo che prevede, a partire da luglio scorso, il pagamento in sei rate mensili degli arretrati dell’accordo nazionale approvato a novembre 2022. “Data la situazione contabile dell’Ente non sarebbe stato possibile fare altrimenti” commenta il presidente. L’aumento medio è del 4,89% lordo e ne beneficeranno circa 120 dipendenti. Nulla invece è tuttora previsto per la produttività che ci risulta bloccata da 2018 (ultima erogazione anno 2017). 

Questo confermerebbe come i conti della Casa non sono ancora in ordine e che il processo di risanamento sia appena iniziato. Fra l’altro, caso senza precedenti nella ultrasecolare storia dell’Ente, a fine agosto non è stato ancora presentato il bilancio consuntivo né quello di previsione, anche se il presidente assicura che “…approveremo il bilancio dopo le ferie”. Sull’argomento la direttrice pro-tempore Vanessa Nicoli non si espone, anche se parla di un percorso di risanamento in atto.

Gli ultimi dati certi restano pertanto quelli relativi al consuntivo 2021, che presentava un buco d’esercizio di 880mila euro

Un altro dato poco noto, ma non per questo meno inquietante sulla situazione complessiva della gestione, è rappresentato dall’esodo di dipendenti con ruoli anche di rilievo verso altre strutture, “In cerca di serenità per il futuro”, come qualcuno di loro ha ammesso.

Inoltre sembra piovere sul bagnato, dal momento che si è ripresentato il Covid-19 (forse conseguenza dell’arrivo della variante EG.5 ribattezzata ‘Eris’). “Per il momento i pochi casi sono isolati nei reparti Giada e Brillante”, dichiara il presidente Tommaso Zerbinati che aggiunge tranquillizzante “La situazione è sotto controllo e costantemente monitorata. Il protocollo prevede 5 giorni di chiusura e noi ci atteniamo a questo”.

Resterà da verificare quale impatto questo possa avere sui conti dell’Ente.

Ugo Mariano Brasioli

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