Buona occupazione, sicurezza, salari, parità di genere e ambiente le priorità della Cisl  

I dati più recenti sull’occupazione segnalano Rovigo come l’unica provincia veneta a non aver registrato un rallentamento nelle assunzioni

ROVIGO – “Le incognite sono tante, ma per fare del 2024 un anno di sviluppo sociale ed economico bisogna guardare al contesto nazionale e internazionale, ma anche credere alle potenzialità del territorio. La Cisl Padova Rovigo intende partire da qui, nella convinzione che un rapporto forte con il territorio sia garanzia di arricchimento e di efficacia nell’azione sindacale. Le nostre priorità sono chiare e convergono verso l’obiettivo di rendere il Polesine più attrattivo per le aziende che portano lavoro di qualità e per i giovani che stanno costruendo il loro futuro, anche per invertire la tendenza alla denatalità per la quale Rovigo vanta un triste primato. L’impulso allo sviluppo del territorio deve tenere conto delle sue caratteristiche, siano esse opportunità o criticità”.

Sono le parole di Samuel Scavazzin Segretario generale della Cisl Padova Rovigo, i dati più recenti sull’occupazione segnalano Rovigo come l’unica provincia veneta a non aver registrato un rallentamento nelle assunzioni nel terzo trimestre dell’anno. “La domanda di lavoro è aumentata prevalentemente nella logistica, il settore dove più spesso si registrano sfruttamenti e abusi. Per contro, sono sempre di più le aziende che non trovano i profili richiesti, mentre resta alta la percentuale di Neet, pari al 23,4% rispetto a una media nazionale del 19%. L’esigenza, manifestata da più parti, di una riflessione sul modello di sviluppo che vogliamo per il nostro territorio deve partire dalla qualità del lavoro, che è qualità della vita. In questa fase di transizioni gemelle, la definizione di programmi formativi è fondamentale e le aziende devono essere accompagnate nell’elaborazione dei contenuti con la partecipazione dei rappresentanti sindacali. E’ significativo che in Polesine, la percentuale di cittadini tra i 25 e i 64 anni che nel 2022 hanno partecipato ad iniziative formative è del 4,1%, contro una media regionale del 10,1 e nazionale del 9,6”. 

“La formazione, insieme al rafforzamento degli enti preposti ai controlli – continua Samuel Scavazzin –  è un elemento fondamentale anche per garantire la sicurezza sul lavoro, un altro dei grandi temi sui quali si giocherà il nostro futuro, insieme alla parità di genere, alla questione salariale e all’emergenza climatica. Temi che troverebbero risposta nella legge di iniziativa popolare sulla partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese proposta dalla Cisl. L’adeguamento dei salari richiede un ventaglio di iniziative che non possono essere demandate alla politica, ma richiedono l’intervento del sindacato, attraverso il rinnovo dei contratti nazionali e decentrati e di altri strumenti che possono dare sollievo alle famiglie. In un momento di crescenti disuguaglianze, anche il rafforzamento della contrattazione sociale può essere determinante. 

La piaga della violenza contro le donne, che ha segnato così duramente il nostro territorio, è una battaglia che possiamo vincere solo se combatteremo tutti insieme contro ogni stereotipo e ogni forma di discriminazione, per affermare la cultura del rispetto e avviare un cambiamento culturale che coinvolga la scuola, la famiglia e il mondo del lavoro. Un’altra emergenza che richiede interventi immediati è quella climatica. Dopo un anno segnato dai pensanti effetti di eventi straordinari, questo dev’essere un anno di svolta nelle politiche ambientali, che per essere efficaci richiedono l’impegno del mondo dell’impresa e di tutti i cittadini. E’ necessario avviare un confronto con le associazioni datoriali anche per rendere le aziende locali maggiormente consapevoli della trasformazione tecnologica in atto, in particolare per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, che il presidente Mattarella ha definito “un progresso inarrestabile, che però deve restare umano”. Le prossime, importanti scadenze elettorali locali ed europee, potranno essere un’occasione di confronto con le forze politiche. La Cisl intende evitare ideologizzazioni e mobilitazioni strumentali e mantenere questo confronto sul merito dei problemi e sulle esigenze del territorio, per un anno veramente di svolta verso uno sviluppo a misura d’uomo”. 

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