ROVIGO – Lunedì 30 ottobre in Tribunale a Rovigo primo giorno verità per i tre ragazzi arrestati: S.N. del 2000 residente a Porto Viro, M.T. del 2002 residente a Taglio di Po, T.C. del 2001 residente a Loreo, difesi dagli avvocati Luigi Migliorini, Maria Cristina Sciardiglia, Marco Petternella e Anna Osti, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere all’interrogatorio di garanzia.
Sono accusati di tentato omicidio plurimo (LEGGI ARTICOLO). Secondo l’accusa avrebbero posizionato e fatto esplodere delle bombe carta. La prima esplosione di Cavanella Po è del 31 marzo 2023. Nel mirino una palazzina di Borgo Fiorito, zona che ospita molti richiedenti asilo.
Secondo la Procura era un vero e proprio attentato, “avrebbe potuto uccidere”. In via Dogana, al civico 20, la deflagrazione è stata tale da infrangere i vetri della porta d’ingresso sita al piano terra e delle finestre del piano ammezzato, distruggendo completamente l’androne, danneggiato tre porte dei sei appartamenti della palazzina. All’interno della palazzina c’erano 5 condomini, per fortuna non hanno riportato conseguenze.
Vista la gravità dell’episodio sono stati coinvolti anche i Ris di Parma, il reparto d’eccellenza dei Carabinieri che si occupa di investigazioni scientifiche. Dalle intercettazioni hanno fatto emergere la matrice xenofoba, oltre a certificare gli autori. Intercettazioni ambientali e telefoniche, oltre ad accertamenti tecnici di alto profilo.
A distanza di mesi un secondo raid, una ‘missione’ alle 4 di mattina al villaggio Tizè di Rosolina Mare il 29 luglio. Tre esplosioni nel cuore della notte udite a chilometri di distanza, una negli appartamenti a sud-est, le altri due a nord-est. All’interno degli alloggi alcuni extracomunitari. Qualche giorno dopo anche a Porto Viro, il 2 agosto, nei pressi della piscina comunale. Esplosioni senza un perchè.
Decisive per le indagini dei Carabinieri della compagnia di Adria la videosorveglianza, il Fiat Fiorino-Qubo utilizzato è stato intercettato dalle telecamere (LEGGI ARTICOLO).
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