Bit, “Slow flow Veneto waterways” e Museo diffuso dell’acqua in vetrina 

Polesine protagonista al Borsa Internazionale del Turismo per valorizzare il territorio e la promozione l’offerta fluviale 

MILANO – Il turismo nostrano in acque interne protagonista alla prestigiosa Bit (Borsa Internazionale del Turismo): “Slow flow Veneto waterways experience” ha beneficiato infatti dell’importante vetrina milanese, appuntamento fisso per operatori e buyers del settore svoltasi negli spazi di Allianz MiCo – Milano Convention Centre dal 12 al 14 febbraio, per mettersi in mostra davanti a una folta platea di addetti ai lavori e amministratori.

Il progetto, che oltre alle zone costiere venete punta a valorizzare anche le aree dell’immediato entroterra (quindi anche Po e Canalbianco), parte da lontano, ovvero da un bando regionale del 2020 che ha assegnato un finanziamento di circa mezzo milione (588.428,17 euro): una scommessa accettata anche da alcuni imprenditori locali entrati a far parte di una vera e propria “rete“ che unisce ora idealmente in un grande viaggio esperienziale Caorle ai Lidi di Comacchio toccando anche Sile, Bacchiglione e ovviamente Chioggia e la laguna di Venezia.

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Ventiquattro le attività coinvolte (tra cui appunto Porto Bussari di Bosaro, Bonello Retail di Gaiba e Marino Cacciatori di Porto Tolle oltre a Delta Tour e Navi Andes, imprese che navigano lungo l’asta che attraversa il Polesine) a portare alta la bandiera rodigina per un percorso tra natura e cultura che intende rilanciare il turismo lungo le vie d’acqua del Veneto, come rilevato anche nella conferenza stampa di presentazione di lunedì 13 febbraio a cui sono intervenuti tra gli altri l’assessore regionale al Turismo Federico Caner, il Ceo di Just Good Tourism e consulente di progetto Adrianna Miotto, il titolare di Gentes Tour Operator-Helloveneto.it e capofila di progetto Paolo Cogo e il vicepresidente di Assonautica Acque Interne Veneto ed Emilia e Ceo di Delta Tour Rudy Toninato, vera anima e motore del progetto dai suoi primi passi. 

Vetrina nella vetrina, lo spazio dedicato al cosiddetto Museo diffuso dell’acqua, su cui Toninato ha incentrato il suo intervento: nel nostro territorio si naviga da tempo lungo il Canalbianco, operativo 365 giorni l’anno, tra Adria e Zelo (non a caso si parla di Polesine dalla A alla Z in riferimento alle iniziali delle due località “capolinea” del cosiddetto “fiume di mezzo”), dove sono attivi tre diversi itinerari presentati in via sperimentale alle amministrazioni e a una platea di clienti selezionati per una fruizione “slow” in modalità bike and boat: la via dell’Archeologia (da Rovigo ad Adria), Tra ville e castelli (da Bosaro a Molino Pizzon di Fratta Polesine) e via delle Acque (da Molino Pizzon di Fratta Polesine a Zelo).

Fortemente interessato a questo tipo di sviluppo, il Polesine fa registrare nel frattempo la posizione di Provincia di Rovigo, che con 8 Comuni – Adria, Arquà Polesine, Castelguglielmo, Fratta Polesine, Lendinara, Pincara Pontecchio e Rovigo – condivide l’impegno a dare appoggio e fattiva collaborazione nella promozione e realizzazione del progetto. Uno sforzo che vede in prima fila da sempre Assonautica Acque Interne Veneto ed Emilia, che a sua volta si associa rilanciando nuovamente e con forza l’esigenza di potenziare l’offerta turistica su Canalbianco e Po, ancora in fase di avvio rispetto ad altre realtà venete dove invece è realtà già fiorente e avviata. 

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