Biometano a Trecenta: Laruccia chiede, la sindaca Gotti glissa

L'ex sindaco vorrebbe un consiglio comunale aperto per discutere dell'impianto di trattamento rifiuti agricoli in richiesta di autorizzazione a due passi dall'ospedale San Luca

TRECENTA (Rovigo) – L’ex consigliere provinciale e sindaco Antonio Laruccia interviene sulla richiesta di realizzazione di un ennesimo impianto di lavorazione di rifiuti per realizzare biometano a Trecenta (LEGGI ARTICOLO).

A questo indirizzo (LINK) la lista delle richieste in autorizzazione in Provincia di Rovigo.

Alla richiesta di chiarimenti da parte di Guglielmo Brusco (ex assessore provinciale alla Sanità) unisce la propria voce di preoccupazione e chiede la convocazione di un consiglio comunale aperto per capire se la notizia che circola sia vera e in quali termini.

Il Comune di Trecenta – afferma Laruccia – già dal mese di luglio era a conoscenza del possibile insediamento di impianto a biogas e la Comunità ne è venuta a conoscenza pochi giorni fa, solo dopo un intervento sulla stampa dell’ex Consigliere comunale Brusco Guglielmo”.

Venuto in possesso della documentazione presentata dalla società proponente con capitale sociale di euro soli 10.000, costituitasi nel novembre 2023, l’ex sindaco ha potuto prendere conoscenza della complessità dell’impianto sul quale convergeranno annualmente 75.000 tonnellate di rifiuti.

Tenuto conto delle problematiche che si sono sviluppate in impianti similari, e della vicinanza dell’ospedale San Luca (a meno di 2 km dal sito dell’impianto prospettato) nonché del numero di cisterne e rimorchi trainati da trattori su una viabilità debole (buona parte ex strade arginali) e stretta, con inevitabile incremento di polveri PM10 e PM2,5 e su altri aspetti di carattere ambientale, nel ruolo di consigliere comunale, ha chiesto alla sindaca di Trecenta Anna Gotti di procedere con urgenza alla convocazione di un consiglio comunale aperto per trattare ed approfondire il tema che necessariamente deve coinvolgere la comunità, rendendola consapevole degli effetti positivi (se ci sono) e negativi dell’insediamento.

Contemporaneamente, considerato che l’impianto di biometano, qualora in attività, dovrebbe produrre, meno di 500 metri cubi standard/ora (499,81 Smt cubi/h) e che tale limite permette alla ditta l’esclusione della Valutazione di Impatto Ambientale, Trecenta e di Comuni vicini, potrebbero spingere per una richiesta della VIA e conseguentemente una Verifica di Impatto Sanitario da effettuarsi da parte dell’Ulls 5 Polesana sul territorio di Trecenta. 

Si tratterebbe di un impianto di circa due megawatt a pochi passi dal san Luca. “In 25 anni di amministrazione abbiamo ricevuto in Comune personaggi che proponevano impianti a biomasse a filiera lunga, allevamenti di visoni, di volpi ed altro, ma gli stessi trovavano una chiara posizione negativa dell’amministrazione e nessuno ha mai presentato formali richieste al Comune – sostiene l’ex sindaco -, unica eccezione fu fatta su un impianto a biogas che ha trovato disponibilità del Comune in quanto, a filiera cortissima con utilizzo da parte della proprietà della produzione  di propri terreni confinanti con l’impianto stesso”.

La sindaca Anna Gotti, chiamata in causa, non ritenere invece utile convocare un consiglio comunale aperto, dove potrebbero intervenire solo gli invitati. Più utile invece un’assemblea informativa aperta alla cittadinanza, per acquisirne i pareri, dopo aver incontrato gli enti competenti. “Stiamo raccogliendo tutte le informazioni tecniche e ambientali necessarie” dice Gotti, e solo dopo l’amministrazione, acquisiti i pareri tecnici procederebbe ad una scelta. “In ogni caso, – conclude la sindaca – l’ultima parola spetta sempre alla Regione”.

Ugo Mariano Brasioli

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