Benedetta Bagatin: Rovigo città viva è già realtà, ora si perfeziona

Eventi, festival, Teatro Sociale, Museo dei grandi fiumi, associazioni, scuole e supporto ai servizi per le famiglie. “Distintive le politiche culturali e all’istruzione di una amministrazione di centrosinistra che mira all’appartenenza progressista inclusiva"

ROVIGO – “Cinque anni fa avevamo una idea di città, oggi la visione è rimasta la stessa, solo che non è più un sogno, ora è una realtà che si sta vivendo. I prossimi 5 anni? Sono quelli necessari per il compimento dell’opera”. A parlare è Benedetta Bagatin, candidata con la lista civica di Edoardo Gaffeo, assessore alla cultura e all’istruzione fino a febbraio scorso.

“Nel 2019 ero parte del gruppo costruito attorno al sindaco Edoardo Gaffeo, partito con una visione, un progetto di città. Oggi sono ancora qui a sostegno di Gaffeo; pur con la mia storia politica di appartenenza al Pd, che ho lasciato quando il partito ha rotto con Gaffeo stesso, mi fa dire che l’unico luogo politico, culturale e umano per chi ci ha sostenuto nel 2019 è ancora questo. Questo gruppo ancora rappresenta una appartenenza progressista ed inclusiva”.

IL LAVORO CONTINUA

“Il lavoro continua” cita lo slogan di Gaffeo, cosa è rimasto da ultimare?

“Il perfezionamento di tutto quelli che sono stati gli strumenti fondamentali per rendere le istituzioni culturali della città al passo con le politiche culturali previste a livello nazionale.
Da settembre 2023 il Museo dei Grandi fiumi finalmente ha uno statuto che permette di poter partecipare ai bandi regionali e nazionali ai quali prima non psi poteva accedere. Una sfida che deve affrontare l’ufficio eventi è quella di predisporre un regolamento che vada a normare tutta la parte di contribuzione alle associazioni culturali, ora tutto passa attraverso il patrocinio con onori e passa attraverso la valutazione della parte politica sulla ricaduta del progetto sulla città. Per rendere la cosa molto più fruibile è necessaria l’approvazione di un regolamento che vada a definire criteri specifici da presentare già in partenza permettendo di comprendere se la proposta è omogenea con la linea della amministrazione in carica. Gli eventi sono un punto strategico della città che contribuiscono ad alimentare il tessuto commerciale della città”.

“Un altro aspetto su cui abbiamo lavorato moltissimo da dopo il covid – spiega Bagatin – è il calendario degli eventi: uno strumento strategico messo a punto che abbiamo visto molto utile e in questi giorni è molto gettonato come argomento in campagna elettorale. Il calendario degli eventi è fondamentale sia per gli operatori culturali che per il tessuto commerciale e sportivo della città, infatti contiene tutti i maggiori eventi anche sportivi, perché dietro l’organizzazione di questi eventi c’è una mole di lavori burocratici molto importanti, conoscerne gli appuntamenti permette una migliore organizzazione per tutti, come è successo a Natale”.

LA CITTÀ NON È MORTA, ANZI

“Mi stupisco quando sento dire che Rovigo è morta, non stanno descrivendo la mia città” dice Bagatin. “La città è fitta di eventi, anche nelle frazioni grazie alle associazioni culturali.

Certo si deve implementare, ma la città presenta una ricchezza di eventi e un tessuto culturale ricco. A differenza di quanto alcuni sostengono vi è la presenza di festival nazionali e internazionali. Rovigoracconta in primis, ma anche Festival Opera Prima, Roregenaration, il festival Tensioni, il Maggio rodigino ed il Festival Biblico. Senza dimenticare il Festival Voci dal Basso, scommessa dell’amministrazione Gaffeo, realizzato in piazzetta Annonaria con grande successo, per rispondere alle esigenze dei giovani, forse la categoria di fruitori più esigente, per stimolare il loro interessatamente serve uno sforzo creativo maggiore”.

LE ASSOCIAZIONI

“Come assessore alla cultura e avendo una visione della città – prosegue Bagatin – mi sono messa a disposizione delle associazioni, con il ruolo di capire e comprendere la cifra distintiva delle varie eccellenze, valorizzando le diversità e peculiarità di ogni attività culturale. Ovviamente inserendo elementi nuovi. Va ricordata la grande dedizione delle associazioni e le eccellenze: la Dante Alighieri, il Conservatorio”.

IL SOGNO

“Un sogno, la vera sfida è creare un polo museale polifunzionale ai Grandi Fiumi. La riqualificazione è cominciata. Sono state ripulite, recuperate e sistemate diverse sale. La sala Giro è finalmente a disposizione della collettività. Non solo spazi espositivi, ma anche le sale che possono ospitare eventi culturali. E’ necessario pensare l’offerta del rilancio dell’offerta museale, portare il Museo dei Grandi Fiumi al centro della scena nazionale per quello che rappresenta: ovvero il polo espositivo della terra tra i due fiumi. Il prossimo passo è entrare nella rete dei musei regionali.

Dopo il grande lavoro di riqualificazione l’altro sogno sono i concerti ed eventi in piazza XX Settembre. E’ la nostra piazza che più ricorda uno spazio teatrale. Concerti ed eventi di un certo tipo potrebbero essere proprio lì. La città si merita di vivere quella piazza in tutta la sua bellezza impreziosita dall’arte”.

L’ISTRUZIONE

“Come amministrazione di centrosinistra con Gaffeo abbiamo aumentato i posti nido, realizzato un nuovo nido integrato, al Marchi, e affrontato il tema dei servizi scolastici, quello che più risponde ai bisogno delle famiglie. Investimenti fatti, ma a costo zero per le famiglie: non sono mai state toccate le tariffe dei servizi scolastici dall’Amministrazione Gaffeo.

La nostra città sta vivendo in maniera drammatica il calo demografico. La strategia dell’ufficio scolastico provinciale e regionale è quella dei tagli dei plessi. Per me la soluzione non è quella di chiudere i comprensivi ma loro razionalizzazione in termini territoriali. Rovigo è molto diffusa e tagliare i comprensivi significa perdere presidi sociali nel territorio. Come amministrazione comunale possiamo fare tantissimo sull’organizzazione ai servizi: trasporto scolastico per esempio, che è molto poco sostenibile, ma revisionando tratte e percorsi qualcosa si può fare. Altro servizio fondamentale per le famiglie è la mensa, che comporta grandi costi e difficoltà, ma che sono presidi importantissimi per la socializzazione e ove si può intervenire con progetti mirati di mense biologiche con prodotti a km zero, e incrementando il coordinamento tempo corto e tempo lungo.

Anche i servizi del doposcuola, a cui il Comune è chiamato a rispondere, hanno un impatto importante per le famiglie e sono ospitati nelle sedi pubbliche.

Un altro sogno è il ritorno dei centri estivi comunali. Manca da tanti anni, sarebbe fondamentale affinché l’amministrazione ritorni protagonista nella programmazione rispondendo alle famiglie facendo delle scelte. In ogni caso il ruolo del privato nel sociale è e rimane fondamentale”.

IL TEATRO SOCIALE

“Il teatro Sociale ha regalato grandissime soddisfazioni, oltre ad una stagione strabiliante, fonte di orgoglio. E’ stata una scelta precisa dal punto di vista politico: abbiamo investito risorse sia per la struttura, con lavori di riqualificazione per permetterne l’uso 12 mesi l’anno, e dall’altra con la vittoria del Premio Abbiati 2024 con uno spettacolo della stagione lirica.

La collaborazione stretta col Conservatorio rimane un punto cardine. Ringrazio tutti i professionisti coinvolti. Il nostro è un Teatro di Tradizione che con orgoglio e grande sacrifici produce stagioni di ampio respiro. La sua storia parla. Per questo la sua autonomia, di essere teatro pubblico, deve essere preservata, perché scrigno di bellezza, di cultura e musica per la città”.

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