BADIA POLESINE (Rovigo) – Tutto è pronto per la riconferma di Tommaso Zerbinati (Lega) alla guida della Casa del Sorriso di Badia Polesine dopo l’incontro di conoscenza del nuovo Consiglio di amministrazione con il sindaco Giovanni Rossi.
“È stato un incontro sereno – riferisce il presidente uscente Tommaso Zerbinati – che ha dato modo agli intervenuti di approfondire la reciproca conoscenza e le sfide che il nuovo Cda dovrà affrontare”. La richiesta della presidenza da parte di Adino Rossi (LEGGI ARTICOLO), sembra sia stata una boutade legata alla logica del fatto che fosse stato, anche lui, candidato sindaco, ma le indicazioni parlano tutte a favore della riconferma del presidente uscente che si definisce, per la riconferma, più un “tecnico” piuttosto che un esponente del partito di Matteo Salvini.
“Sono stati affrontati i problemi di bilancio e la sostituzione della direttrice (LEGGI ARTICOLO). In ogni caso, com’è noto, la Regione ha dato un triennio per il risanamento prima di valutare soluzioni che potrebbero portare alla decadenza anticipata del Consiglio” ha commentato il primo cittadino badiese.
In attesa della prima riunione d’insediamento del Cda, prevista per metà della settimana entrante, durante il quale è prevista la nomina del presidente, il gruppo consigliare di minoranza “Badia domani” interviene commentando la nomina del nuovo Cda della Casa del Sorriso operata dal sindaco Giovanni Rossi (LEGGI ARTICOLO).
“Dopo un lungo periodo di incertezza si registra la chiusura della partita per la nomina del nuovo cda della Casa del Sorriso, che dovrà fronteggiare una pesante situazione economica dettata in parte da fattori comuni a tutte le case di riposo, ma anche dagli evidenti limiti emersi nelle capacità manageriali del CdA uscente” commenta il gruppo consiliare.
Negli ultimi 4 mesi, come gruppo di opposizione, Badia domani racconta d’aver registrato un fatto diverso dal passato, ovvero l’apertura del Sindaco, dichiarata anche in consiglio comunale, affinché tutte le forze politiche della città potessero lavorare con un certo grado di convergenza per individuare la soluzione migliore per la casa di riposo.
“Pur partecipando, come atto di cortesia istituzionale, a una serie di incontri interlocutori non possiamo astenerci dal sottolineare che gli stessi sono apparsi tardivi rispetto alla precedente legislatura dove, a fronte di continue richieste di confronto e analisi dei problemi della “Casa del Sorriso”, spesso l’opposizione ha ricevuto dinieghi o porte in faccia facendo calare un velo di silenzio sui problemi pressanti della struttura che sono di tutta la comunità badiese”.
“E’ parsa fin da subito evidente la sensazione, fondata visto l’esito finale, che sarebbe stato molto difficile trovare figure altamente qualificate che si assumessero l’onere (e non certo l’onore) di gestire la struttura.
D’altronde visto il comportamento della Regione del Veneto che ha negato, di fatto, un possibile commissariamento dell’ente a tutela del suo stesso patrimonio, era inevitabile che si arrivasse ad una soluzione ratificata dal Sindaco con le recenti nomine” commenta Manuel Berengan.
In questa situazione di stallo, la scelta di rinominare parte del Cda uscente ha creato nel gruppo di opposizione “…un certo senso di preoccupazione perché non vorremmo che sull’ente si rimanifestasse la stessa situazione degli ultimi 5 anni: buio totale nelle scelte gestionali, incapacità di rapportarsi con gli enti del territorio, nessuna apertura dei servizi verso la comunità, scelte incomprensibili non partecipate dai rappresentanti dei lavoratori, dai famigliari e men che meno dal consiglio comunale”.
Badia domani sottolinea come sia ancora latitante il promesso piano industriale “che non vede mai la luce e non viene nemmeno discusso nel tavolo di conciliazione presso la Prefettura di Rovigo, piano industriale che, è lecito pensare, non esista viste le certificazioni del revisore dei conti della struttura e nonostante la recente nomina di un professionista ad hoc, che nel frattempo è già stato pagato.
Evidentemente il famigerato e più volte millantato “corridoio verde” che avrebbe dovuto portare benefici alla Casa del Sorriso, in realtà è diventato uno specchietto per le allodole”.
“Dunque questa nomina – conclude il gruppo di minoranza – possiamo definirla come il primo fallimento politico dell’attuale amministrazione che, dopo aver disperatamente cercato qualcuno che se ne prendesse carico, ha ripiegato per una soluzione che, di sicuro, non gode della piena fiducia del nostro gruppo consiliare”.
Badia domani si definisce quindi l’unica vera opposizione rimasta in consiglio e promette vigilanza sugli sviluppi nei prossimi mesi.
Ugo Mariano Brasioli