LENDINARA (Rovigo) – In seguito ai fatti che hanno impedito lo svolgimento del Consiglio Comunale, il 6 ottobre scorso per diserzione della maggioranza (LEGGI ARTICOLO), l’intero gruppo di minoranza di “Valori in comune” ha scritto al Ministero dell’interno e al Prefetto ravvisando gli estremi per lo scioglimento dell’assemblea lendinarese.
Quella del 6 ottobre scorso, si legge nel documento trasmesso dal consigliere Fabrizio Pavan, è una data destinata a restare una pagina oscura della vita amministrativa della città.
Segue una circostanziata descrizione dei fatti e dei comportamenti che non hanno permesso la regolare assemblea convocata dal presidente del consiglio Nico Pavarin il 29 settembre per il 6 ottobre alle ore 21.
“Sindaco, Giunta e consiglieri di maggioranza risultano presenti nella sede municipale – si legge nella missiva trasmessa da Pavan – ma non entrano in sala consigliare … alle 21,30 nessuno (di loro) è più presente nell’ufficio del sindaco” finché, trascorsa un’ora Nico Pavarin, dichiara sciolto il consiglio.

L’indignazione del gruppo raggiunge il suo apice quando scrive che: “Il 10 ottobre sul sito del comune appare l’approvazione di due delibere, con prelievo dal fondo di riserva, effettuate nella Giunta dello stesso 6 ottobre alle 20,35 (presente il segretario comunale dott. Alfredo Palumbo) mentre agli atti non risulterebbe alcuna convocazione della giunta stessa e ancor meno l’urgenza degli argomenti deliberati”.
Erano presenti in giunta il sindaco Luigi Viaro, gli assessori Guglielmo Ferrarese, Lorenza Masiero, Gino Zatta che, qualora avessero raggiunto la sala consigliare, con i sei altri consiglieri presenti avrebbero garantito il numero legale.

Segue quindi l’affondo del gruppo consigliare che scrive: “Considerando il comportamento del sindaco e della giunta oltre che degli altri consiglieri, un grave atto di mancato rispetto per l’istituzione comunale, chiediamo un autorevole intervento sino al sollevamento dall’incarico indegnamente ricoperto in sfregio delle norme di legge”.
I firmatari allegano le copie delle due delibere assunte dall’improvvisata giunta e si dicono disponibili ad essere ascoltati per spiegare nei dettagli l’intollerabile comportamento, ritenendo che vi siano le premesse per lo scioglimento del consiglio comunale.
Ugo Mariano Brasioli
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