TREVISO – “Bisogna rimettere al centro la filiera agroalimentare senza demonizzare gli agricoltori. Basta con i regolamenti come quello sul packaging o quello sulla diminuzione degli agrofarmaci, perché i primi a volerli diminuire sono gli imprenditori agricoli. Bruxelles non può essere un luogo in cui si assecondano politiche a favore di poche multinazionali che cercano di globalizzare il sistema produttivo dell’agroalimentare. L’Europa deve tutelare il valore della Dop Economy e di tutte le produzioni tipiche che sono gli ambasciatori del nostro Paese nel mondo. Serve inoltre un utilizzo migliore delle risorse della Pac, stiamo investendo poco nell’innovazione agricola e nelle filiere produttive. Questi temi vengono demandati al finanziamento da parte dei singoli Stati, ma è un grave errore: l’Italia, col debito pubblico che si ritrova, difficilmente potrà favorire questi investimenti da sola. In generale, ci vuole un cambio di passo rispetto all’idea che l’Europa debba essere un giardino verde, salvo poi importare prodotti da Paesi che non hanno un rispetto delle stesse regole che rispettiamo noi. La delocalizzazione non è una soluzione del problema al tema dell’ambiente e del clima, che non può riguardare un solo continente ma deve riguardarli tutti”.
Così Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, si è rivolto agli oltre 700 associati provenienti da tutte le province che hanno affollato il Teatro Mario del Monaco di Treviso per l’assemblea regionale. In platea tutti i dirigenti con i rappresentanti dei senior, giovani, donne con i direttori provinciali e il regionale Marina Montedoro.
Un appuntamento salutato dal Sindaco Mario Conte che ha ringraziato Coldiretti Veneto per aver scelto la Marca Trevigiana e un luogo di cultura del lavoro e del territorio come sede di confronto. Dal primo cittadino, anche nella veste di presidente dell’Anci Veneto, l’invito a tenere alta la bandiera della qualità e della salute dei cittadini.
Dopo l’introduzione ai lavori a cura del presidente regionale Carlo Salvan che ha tracciato il cammino percorso sul territorio fatto di incontri con la base per programmare azioni sindacali a difesa del reddito e delle professionalità agricole, gli ospiti sul palco, Alessandro Apolito dell’Area Confederale per le Politiche di Filiera e Luigi Scordamaglia Ad di Filiera Italia, hanno affrontato gli argomenti chiave per il settore primario: la difesa del Made in Italy agroalimentare con la proposta di legge europea sull’etichettatura obbligatoria di tutti i prodotti sostenuta dalla raccolta di un milione di firme #nofakeinitaly, insieme alla richiesta dell’abolizione del codice doganale per mettere un freno alle pratiche commerciali sleali.
Non ultimo l’annoso problema della fauna selvatica per cui Coldiretti continua a battersi in tutta Italia per ottenere le risposte necessarie da parte delle istituzioni. La gestione e il contenimento della popolazione di cinghiali, nutrie, cervi, corvi è una priorità urgente che richiede azioni concrete e immediate.
Tra gli appuntamenti più attesi, il Villaggio Coldiretti a Venezia, che porterà sotto i riflettori centinaia di aziende agricole Campagna Amica nel grande e inedito mercato affacciato sulla laguna tra Riva dei Sette Martiri e i Giardini Napoleonici con il meglio della cucina contadina e dello street food, degustazioni, agriasilo, laboratori didattici e numerosi eventi collegati.