Arturo Lorenzoni attacca Luca Zaia: Faccia chiarezza sulle trivelle, è tempo di finire di giocare sull’equivoco

Trivellazioni in Adriatico, il cambio di rotta della Regione del Veneto, dal No categorico del 2015, al No del referendum del 2016, al Ni del 2022 con il governo Meloni, al recente Sì subordinato alle garanzie dei tecnici, infiamma l'aula del Consiglio Veneto

VENEZIA – Una trivella giocattolo per il presidente della Regione, Luca Zaia, consegnata al presidente del Consiglio veneto Roberto Ciambetti dal portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni, per ricordare al presidente il continuo gioco sul filo delle scelte in merito alle questioni di prioritaria importanza: trivelle si, trivelle no, addizionale si, addizionale no, piano energetico deliberato in Giunta nel 2017 e che di fatto non c’è, in Consiglio, infatti, non è mai arrivato.

Il consigliere Lorenzoni, docente di Economia dell’energia all’Università degli studi di Padova, ha consegnato il modellino durante la discussione sul bilancio di previsione 2023-2025 (LEGGI ARTICOLO), a Palazzo Ferro Fini, al presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti. “Gli ho chiesto di recapitarla a Zaia appena possibile – commenta Lorenzoni – perché sembra trovare giovamento dal giocare con i temi importanti per il Veneto. Ha tenuto un atteggiamento latitante sulle trivelle: ero contro, ma ora il Governo spinge, per cui attendiamo uno studio di terzi. Non decido io, dice. Come al solito, preferisce rimanere sulla soglia e attendere l’evolversi degli eventi”.

Zaia dice sempre che è sua intenzione fare il bene dei cittadini veneti. Invece, in questo momento di cambiamento radicale del mondo, con l’inflazione tornata a livelli degli anni Ottanta, i prezzi dell’energia al massimo storico, l’emergenza climatica purtroppo ormai conclamata, una guerra alle porte di casa di cui non vediamo la fine, ci propone un bilancio in continuità con quelli degli anni passati. Come guidare guardando gli specchietti retrovisori, sperando che la strada sia uguale a quella che abbiamo già percorso. Ma non è così: Abbiamo necessità di strumenti nuovi, capaci di cambiare quegli indicatori che non ci piacciono: l’emigrazione dei giovani, l’aumento dei costi dei servizi per le famiglie, la mancanza delle borse di studio per i nostri ragazzi, la crescita economica inferiore a quella dei territori a noi vicini. Abbiamo necessità di scelte in discontinuità con quelle che ci hanno portato ad una situazione di grande criticità nell’economia e nei servizi. Ma non ce n’è traccia nel bilancio in discussione in Regione. Se al presidente Zaia piace giocare con le non scelte, continui con la trivella giocattolo, ma non con la salute e la prosperità dei veneti”.

Nel 2015 la promessa del presidente regionale Zaia sulle trivelle in Adriatico: “Mai con me”. Arrivò una mozione depositata in Consiglio dagli ambientalisti in opposizione. Nel 2016 un referendum con l’85,6% dei votanti che bocciò l’idea di estrazioni.

La posizione di Zaia al tempo del referendum era che “le trivellazioni degli anni Cinquanta hanno provocato esiti imponenti e devastanti. Ci sono zone in cui il fondo si è abbassato di quattro metri”. E poi “la prima industria del Veneto è il turismo, la metà del fatturato viene proprio dalle spiagge. E noi abbiamo fondali sabbiosi, non rocciosi come quelli della Croazia”.

Emendamento (bocciato) per la sperimentazione agricola sotto i pannelli agrovoltaici

Durante la discussione del bilancio il consigliere Lorenzoni ha proposto tre emendamenti: quello dell’efficientamento energetico nei parcheggi degli ospedali a supporto della sanità è stato bocciato, quello della sperimentazione agricola sotto pannelli fotovoltaici per capire come unire energia e produzione è stato bocciato.

L’unico accolto è stato quello riguardante i Comuni mettendo loro disposizione risorse per il fotovoltaico è stato accolto all’interno del maxiemendamento finale al bilancio.

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