ADRIA (Rovigo) – Il 20 marzo, con l’inaugurazione ufficiale alle ore 17.30, apre il nuovo Museo Diocesano della Cattedrale di Adria, che rinasce anche grazie all’importante contributo della Fondazione Cariparo.
Dopo la chiusura causa Covid, proseguita poi nel tempo per motivi tecnico-organizzati, dell’allora Museo della Cattedrale inaugurato nel 2015, il polo torna al centro della vita culturale, artistica, diocesana e provinciale partendo anzitutto dal titolo di cui, d’ora in poi si può fregiare, ovvero, «Museo Diocesano». Un rafforzamento dell’identità culturale che il museo si propone di offrire ai futuri visitatori, un legame rinnovato che abbraccia tutta la Diocesi esaltandone i capolavori artistici e le testimonianze di duemila anni di storia polesana.
Agli occhi del turista e del fruitore, il Museo si presenta completamente rinnovato e ampliato, più consono alle richieste attuali della fruizione culturale e storico-artistica, in linea con un’esperienza immersiva e suggestiva.
I lavori di ristrutturazione dello scorso triennio non si sono limitati al dato strutturale ma hanno implicato l’ampliamento delle raccolte – grazie anche alla messa a disposizione di alcune opere della collezione privata dell’ing. Luciano Zerbinati, collezionista polesano – , il reperimento delle risorse per il restauro, il rinnovamento informatico e multimediale, la videosorveglianza, gli allestimenti, le luci, le pannellature e, non ultimo, un grande lavoro di revisione storico/monografica inerente alle singole opere esposte.
Il nuovo percorso, collocato tra le due cattedrali, 500 mq espositivi e 8 sezioni, prenderà avvio dall’accesso in Piazzetta Campanile per proseguire in ciò che rimane dell’antica Cattedrale di san Giovanni. Attraversando le vestigia di quello che, a tutti gli effetti, è stato il centro d’origine della fede in Polesine (la zona ove sorgeva il primitivo Castello di Adria) il visitatore potrà immergersi in un allestimento completamente rinnovato, unico nel panorama dei musei diocesani italiani.
Tra i capolavori assoluti, le due opere del famoso artista quattrocentesco, allievo di Ghiberti, Michele da Firenze: i frammenti dell’altare della Madonna della Vita e il Polittico di Raccano (recentemente restaurato grazie al Bando nazionale “Restituzioni. XX Edizione”, promosso da Banca Intesa Sanpaolo – che sarà in mostra a Roma e arriverà in loco tra circa un anno).
Giovedì 20 alle 17.30 l’inaugurazione in Cattedrale e, a seguire, venerdì 21 alle 17.30, il concerto dell’orchestra d’archi del conservatorio Buzzolla di Adria che darà il via alla nuova primavera del centro museale, una primavera di rinascita per quello che assurge a diventare il nuovo “cenacolo” dell’arte che la Diocesi di Adria-Rovigo potrà vantare a livello regionale, nazionale e internazionale.
“Siamo molto felici del raggiungimento di questo risultato – dichiara mons. Vescovo Pierantonio Pavanello – un lavoro che si è sviluppato nel tempo, soprattutto negli ultimi tre anni. Il Museo Diocesano sorgerà nei medesimi ambienti del Museo della Cattedrale di Adria (inaugurato nell’ottobre 2015 da mons. Mario Furini e proseguito poi da mons. Antonio Donà), dopo un triennale attento lavoro di riallestimento dei pezzi, nuova stesura dei testi didascalici a corredo, totale ripensamento del percorso museale, accurata scelta dei beni artistici valorizzati (tutti manutentati in via ordinaria o straordinaria), potenziamento dell’infrastruttura tecnologica, messa a norma degli impianti, predisposizione delle vie di fuga, installazione di opportuni impianti di allarme. L’arte, come ha ricordato di recente papa Francesco, oltre a essere un testimone credibile della bellezza del creato, è anche uno strumento di evangelizzazione: attraverso l’arte – la musica, l’architettura, la scultura, la pittura – la Chiesa spiega, propone ed interpreta la Rivelazione. È motivo di soddisfazione che l’inaugurazione del Museo Diocesano avvenga proprio nel contesto dell’anno giubilare, un periodo in cui tutti siamo chiamati a infondere coraggio e alimentare la speranza”.
Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, commenta: “Questa inaugurazione ci rende particolarmente lieti, per varie ragioni. La partecipazione alla cultura è uno degli ambiti in cui la nostra Fondazione investe con maggiore intensità. E questo intervento, in particolare, punta a raggiungere un pubblico ampio, che travalica i confini regionali. Un obiettivo al quale concorreranno essenzialmente due elementi: l’allestimento multimediale, volto a potenziare la portata narrativa del Museo Diocesano, e la sua adesione a una rete di operatori culturali che aggrega il Sistema Museale Polesano (MUSST) – nato su impulso anche della nostra Fondazione per promuovere la valorizzazione partecipata del ricco patrimonio culturale del Polesine – e il circuito Musei Ecclesiastici Italia, in forte sinergia con il Museo Nazionale Archeologico di Adria”.