La Regione Veneto continua sempre più a investire in un sistema formativo proiettato nel futuro e in dialogo con le Parti Sociali

VENEZIA – “La formazione rappresenta la più importante leva per la crescita delle potenzialità di ognuno di noi, ed è in quest’ottica che la Regione del Veneto da oltre vent’anni ha deciso di investire per lo sviluppo della formazione degli apprendisti. L’apprendistato rappresenta uno strumento essenziale per favorire l’occupabilità dei giovani e garantire alle imprese lavoratori qualificati, capaci di affrontare le sfide di un mercato del lavoro in continua evoluzione. In Veneto, grazie a un modello consolidato e al costante confronto con le Parti sociali, abbiamo sempre puntato su una formazione di qualità, capace di rispondere in modo efficace alle esigenze del tessuto produttivo”.

Lo dichiara Valeria Mantovan, assessore al Lavoro, Formazione e Istruzione della Regione del Veneto, a margine dell’incontro di oggi presso la sede regionale di Palazzo Grandi Stazioni a Venezia dedicato all’analisi del sistema di formazione per gli apprendisti e alla sua evoluzione futura, dal titolo L’apprendistato professionalizzante. Quali prospettive e possibili evoluzioni?.

“Negli ultimi dieci anni – prosegue Mantovan – la Regione ha investito circa 50 milioni di euro per garantire una formazione efficace agli apprendisti, di cui 10 milioni di euro solo nell’ultimo avviso. Un impegno che ha permesso di sviluppare percorsi mirati soprattutto per chi ha un background scolastico più fragile, anche sulla base dell’Intesa sottoscritta con le Parti Sociali il 2 agosto 2022 che ha puntato su competenze di base e trasversali, fondamentali per affrontare il mondo del lavoro con consapevolezza e competitività. Basti pensare che il 44 per cento delle competenze richieste dal mercato del lavoro cambieranno nei prossimi 5 anni. Questa iniziativa si colloca proprio nell’ottica di un approccio al lavoro più ampio e al passo con i tempi, non solo focalizzato sul saper fare ma anche sul saper essere”.

La riduzione delle risorse statali, però, impone nuove sfide e un ripensamento del modello. “A distanza di oltre 10 anni dalla scrittura delle Linee guida nazionali – continua l’assessore – abbiamo ritenuto, insieme alle Parti sociali, che fosse indispensabile interrogarsi sull’attualità e l’efficacia del modello: dobbiamo solo aggiornare i contenuti per adeguarli alle nuove esigenze del mercato del lavoro o ridefinire completamente il modello? La risposta va costruita con il contributo di tutti gli attori coinvolti, in un dialogo continuo e costruttivo con le Parti sociali come quello di oggi, che ha sempre caratterizzato il nostro approccio in Veneto”.

“L’obiettivo – conclude Mantovan – è offrire ai giovani apprendisti strumenti concreti per costruire il proprio futuro professionale e garantire alle imprese risorse umane preparate e capaci di fare la differenza. Continueremo a lavorare per un sistema formativo sempre più innovativo ed efficace, all’altezza delle sfide di un contesto sempre più competitivo, sia a livello nazionale che internazionale”.

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