Un'azione legale senza precedenti in Italia porterà ENI in tribunale. #LaGiustaCausa mira ad ottenere giustizia per le persone e il Pianeta

ROMA – “L’operato della società peggiora la crisi climatica e viola i diritti umani, quindi insieme a ReCommon e dodici tra cittadine e cittadini italiani, molti provenienti da aree già colpite dagli impatti dei cambiamenti climatici, abbiamo deciso di portare ENI in tribunale per fermare i suoi piani distruttivi” comunica Greenpeace Italia.

Tra i 12 cittadini anche i polesani Patrizia Bartelle, Lucia Pozzato, Giorgio Crepaldi e Vanni Destro, presente e intervenuto alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, tutti da tempo impegnati nelle battaglie ambientaliste a difesa del Polesine e del Pianeta.

“Questa mattina abbiamo notificato l’atto di citazione sia nei confronti della società – annuncia Greenpeace – che del Ministero dell’Economia e delle Finanze e di Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., in qualità di azionisti che esercitano un’influenza dominante sulla società.

Con #LaGiustaCausa chiediamo al Tribunale di Roma:

– l’accertamento del danno e della violazione dei diritti umani alla vita, alla salute e a una vita familiare indisturbata;

– che ENI sia obbligata a rivedere la propria strategia industriale per ridurre le emissioni derivanti dalle sue attività di almeno il 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2020, come indicato dalla comunità scientifica internazionale per mantenere l’aumento medio della temperatura globale entro 1,5 gradi Centigradi secondo il dettato dell’Accordo di Parigi sul clima;

– la condanna del Ministero dell’Economia e delle Finanze, azionista influente di ENI, ad adottare una politica climatica che guidi la sua partecipazione nella società in linea con l’Accordo di Parigi” dichiara Greenpeace Italia.

Un’azione legale senza precedenti in Italia: #LaGiustaCausa – questo il nome della campagna che promuove l’iniziativa legale contro ENI, è la prima del suo genere contro una società di diritto privato in Italia. Si inserisce nel quadro delle cosiddette “climate litigation”, azioni di contenzioso climatico che, secondo il database del Sabin Center for Climate Change Law della Columbia University, ad oggi ha raggiunto a livello mondiale quota 2.276.

E’ stato notificato nella giornata di martedì 9 maggio 2023 ad ENI S.p.A. un atto di citazione per l’apertura di una causa civile nei confronti della società, del Ministero dell’Economia e delle Finanze e di Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. per i danni subiti e futuri, in sede patrimoniale e non, derivanti dai cambiamenti climatici a cui ENI ha significativamente contribuito.

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