Al Tomeo, la fiaba inclusiva della primaria Mazzini e la commedia brillante dei Febo junior di San Martino

La competizione teatrale provinciale per gruppi di ragazzi, dai 6 ai 19 anni, organizzata da Irene Lissandrin, ViviRovigo ed il comune di Lendinara, è entrata nel vivo

LENDINARA (Rovigo)  – È entrato nel vivo il Premio Tomeo quarta edizione, la competizione teatrale provinciale per gruppi di ragazzi, dai 6 ai 19 anni, organizzata da Irene Lissandrin, ViviRovigo ed il comune di Lendinara, in partenariato col Circuito regionale multidisciplinare Arteven-Mic-Regione Veneto, in collaborazione coi comuni di Rovigo, Badia Polesine, Loreo e Taglio di Po, il patrocinio della Provincia di Rovigo e della Fondazione Rovigo cultura e la sponsorizzazione principale di Inox tech Spa.

In lizza per contendersi il Tomeo 2024, sabato scorso 4 maggio, sono saliti sul palco del Teatro Ballarin di Lendinara, la Scuola primaria Giuseppe Mazzini di Villanova del Ghebbo (Ic Costa Fratta) con la fiaba “Zuppa di sasso”, nella categoria 6-11 anni; ed i Febo junior, laboratorio teatrale di San Martino di Venezze organizzato dalla compagnia professionistica Febo teatro, con la commedia brillante “Il Grand hotel”, nella categoria 11-14 anni. In serata, fuori concorso, il Premio Tomeo ha ospitato la tragedia (Anti)gone di Tuc teatro lab superiori, laboratorio over 14 di Mestre, organizzato dalla compagnia professionistica Tuc teatro.

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Intanto sono stati resi noti i voti del pubblico, l’11mo giurato, che faranno media con quelli, per ora, segreti della Giuria. La commedia musicale “Sister act” della Scuola media Venezze integrata al Conservatorio di Rovigo è in testa con 9,835; seguita a ruota dalla fiaba “Zuppa di sasso” della Scuola elementare Mazzini di Villanova del Ghebbo con 9,816. Appartengono comunque a categorie diverse e non si scontrano direttamente.

“Zuppa di sasso” è una gradevole fiaba con animali antropomorfi di Anaïs Vaugelade (libro illustrato edito da Babalibri, prima ed. 2001); il testo in gara è un riadattamento della drammaturgia di Danilo Conti ed Antonella Piroli, per la regia dell’insegnante Laura Campion. Lo spettacolo è il risultato di un progetto scolastico annuale che ha coinvolto l’intero plesso della Scuola elementare Mazzini di Villanova del Ghebbo, dalla prima alla quinta, compresi una mezza dozzina di insegnanti e le famiglie dei bambini, con le mamme che hanno preparato le torte da vendere per autofinanziamento. Di grande valore educativo è lo spirito con cui gli insegnanti hanno avvicinato il Premio Tomeo ai bambini, non come competizione, ma come occasione: la vera gara si è svolta durante questo anno scolastico, il secondo dell’introduzione del teatro, tutti i giorni, vedendo cambiare gli scolari da timidi a partecipativi, fino alla libera espressione di sé. “Noi abbiamo già vinto” è stata la chiusa di Laura Campion quando ha presentato lo spettacolo alla Giuria.

“Zuppa di sasso” vede protagonisti nell’impersonare gli animali, i 18 alunni della classe quinta, affiancati da 25 bambini di prima e seconda, raggruppati in un verde coro di alberi canterini che ondeggiano nella tempesta notturna, da cui parte la storia; il resto dei bambini sono impegnati nella parte coreografica, quando gli animali abitanti del villaggio, festeggiano il ritrovato piacere di stare insieme, attorno alla zuppa preparata col sasso misterioso. Accogliere l’altro, il diverso, il lupo che arriva con il sasso magico, e trasformare l’incontro in un’occasione per superare le ritrosie e ricostruire una comunità solidale: è il messaggio della storia. Teneri e bravi i bambini del coro daL vivo, nei costumi a fronde verdi. Tutti coraggiosi e molto capaci i piccoli interpreti dei vari animali. Coinvolgente la selezione delle musiche, da “50 special” (Lunapop), a “Hai un amico in me” (Toy story) a Quentin Tarantino.

“Il Grand hotel” è un esilarante strabordante susseguirsi di gag e situazioni assurde, giochi linguistici sulla falsariga de “Il signor Veneranda” di Carlo Manzoni, e richiami agli sketch televisivi dei varietà anni ’70. In scena, i 16 allievi del laboratorio teatrale di San Martino di Venezze Febo junior, nella categoria 11-14 anni. Testo originale di Ivan di Noia (Barabao teatro), rielaborato da Nicola Perin (Febo teatro), che ne cura la regia. I giovani attori, in costume da perfetti camerieri di alta hotellerie, interpretano una galleria di personaggi snob, che frequentano la lussuosa hall del Grand hotel e ne caricano le tipologie. Scenografia all’osso, lo spazio è tutto per la recitazione. Nicola Perin ha creato una mise en scène in cui prevale il collettivo sul singolo, la collaborazione ritmata al protagonismo. Nessuno può sentirsi inferiore o poco valorizzato, perché tutti sono indispensabili al ritmo battente del testo, sorretto, a sua volta, da un continuo cambio di scena. Le difficoltà fisiche ed emotive del singolo (sono presenti ragazzi con disagio) si stemperano nella forza del gruppo e praticamente scompaiono. Si crea un’atmosfera protetta dal collettivo, in cui tutti possono esprimersi a modo proprio e “risplendere sul palcoscenico”, come ha commentato Nicola Perin. Occupazione corretta dello spazio e del tempo recitativo, i giovanissimi attori sono convinti e convincenti; si divertono e divertono il pubblico, che applaude continuamente. Ottima prova di questi bravi allievi e generosa preparazione teatrale di Nicola Perin, che ha veramente usato il teatro per consentire ai ragazzi di tirar fuori il meglio di sé.

In serata, (Anti)gone del Tuc teatro lab superiori di Mestre. Una scelta difficile e sorprendente, la tragedia classica Antigone di Sofocle, liberamente rielaborata dalla regista Claudia Bellemo. La mise en scène è ancora più sorprendente, nell’uso della recitazione corale, anche per i personaggi singoli. Una difficoltà nella difficoltà, che ha richiesto grande preparazione, concentrazione, studio dei personaggi e lavoro attoriale di recupero delle proprie emozioni, da restituire poi attraverso voce e gestualità. La regista ha spiegato di aver voluto toccare corde drammatiche perché sono quelle tipiche dell’adolescenza, e che avrebbero consentito ai ragazzi di liberarsi di emozioni e sentimenti reali. La vicenda di Antigone, condannata a morte dal re di Tebe Creonte, per aver violato l’editto ed aver dato sepoltura al fratello, bollato come traditore della patria, è tornata a vivere; col la sua riflessione sul potere, il conflitto intergenerazionale ed un pizzico di emancipazione femminile. Davvero impressionante la prova attoriale dei giovani allievi, come figure plastiche di una graphic novel alla Frank Miller. 

Lendinara, il teatro siete voi, È entrato nel vivo il Premio Tomeo quarta edizione, la competizione teatrale provinciale per gruppi di ragazzi, dai 6 ai 19 anni, organizzata da Irene Lissandrin, ViviRovigo ed il comune di Lendinara, in partenariato col Circuito regionale multidisciplinare Arteven-Mic-Regione Veneto, in collaborazione coi comuni di Rovigo, Badia Polesine, Loreo e Taglio di Po, il patrocinio della Provincia di Rovigo e della Fondazione Rovigo cultura e la sponsorizzazione principale di Inox tech Spa.

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