Lendinara (Rovigo) saluta il comandante della locale stazione dei Carabinieri, trasferito ad altro incarico

LENDINARA (Rovigo) – Il consiglio comunale del 23 ottobre si è aperto con un commosso saluto al Luogotenente Gianluca De Venuto, comandante della locale stazione dei carabinieri, trasferito ad altro incarico.

Ma, i corali applausi tributati al comandante, hanno ben presto lasciato il passo ad un consiglio comunale “al calor bianco”, con alterchi personali ed alterazione dei toni fra la sindaca Francesca Zeggio e l’opposizione. Il casus belli è stato il tema delle nomine dei componenti del Consiglio di Amministrazione della Casa Albergo per Anziani di Lendinara (punto 2 all’ordine del giorno).

L’opposizione consigliare non ha gradito le esternazioni sul ruolo della minoranza, ritenute gravi da Stefano Borile ma, anche il più moderato Stefano Manzon. Quest’ultimo, ha percepito come un atto di prepotenza del sindaco il messaggio arrivato all’aula, per cui non ci sarebbe bisogno della minoranza per governare. Un qui pro quo lessicale poi chiarito dalla Zeggio ma che ha fatto dire a Manzon: “Dispiace perché non va bene dal punto di vista istituzional e perché l’omologazione appiattisce e non fa il bene del paese”. La minoranza ha parlato infatti di ostentazione del potere della sindaca.

Come sempre il più critico è stato Stefano Borile che ha stigmatizzato l’atteggiamento della maggioranza come “…un solco incolmabile nelle regole democratiche di dialogo con la minoranza”. Ricusata da Borile l’accusa di aizzare gli animi, chiamando in causa l’esperienza conciliatoria amministrativa fra Polaris e Ater guidata da Guglielmo Ferrarese (che non è intervenuto in merito). Borile ha comunque ribadito l’essenzialità in democrazia della minoranza della quale, secondo la sindaca, “…non ci sarebbe bisogno per governare”. 

Sulle nomine in Casa Albergo, Borile ha quindi sarcasticamente chiosato: “Per la prima volta nella storia della Casa ci sono tre consiglieri di opposizione, …solo che i tre nominati appartengono all’opposizione della precedente prepositura. È come se nella seconda guerra mondiale avessimo combattuto contro gli Austriaci. Quello che è successo è incredibile e surreale… dato che a Lendinara ci conosciamo per nome e cognome e così la storia personale di ciascuno. Non sarà difficile ipotizzare come potranno agire persone con delega fiduciaria del Sindaco. Se questo vi sembra naturale… credo che sia un vulnus democratico”.

Ovviamente la sindaca ha difeso le sue scelte, sottolineando di aver ragionato sulla composizione di una squadra operativa “…perché Lendinara ha bisogno di un governo e non di chi aizza gli animi contro e, d’altra parte, il dialogo fra le parti va costruito non con le offese personali”. Dopo lo scontro in aula la sindaca, anzi ha concluso: “Quindi sono ancor più convinta della scelta che ho fatto, per altro condivisa con la squadra, al fine di gestire al meglio Lendinara”. 

Fra repliche, controdeduzioni, illazioni, alterchi ed inconciliabili punti di vista politici, l’assemblea ha poi esaminato le due question-time sul decoro dei luoghi di sepoltura e sull’assenza di manutenzione in via Sabbioni Alti, prima di procedere all’esame del prelievo dal Fondo di Riserva.

Per la cronaca, durante la seduta, il presidente del consiglio Alberto Marinelli, ha comunicato la formale modifica dei gruppi consigliari di minoranza come segue: la consigliera Valentina Travaglini-Boldrin lascia il gruppo “Libera scelta lasciateci respirare”, per confluire in “Atene nel Polesine”. La consigliera Anna Voltan, invece, lascia questo gruppo per aderire a “Libera scelta lasciateci respirare”.

Ugo Mariano Brasioli

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