Al Cur di Rovigo obiettivo sul carcere

Giovedì 11 aprile alle ore 17,00 nell’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza in Corso del popolo a Rovigo la presentazione del libro d Livio Ferrari 

ROVIGO – Promosso dal Consorzio Università Rovigo con Elsa Ferrara, giovedì 11 aprile alle ore 17,00 nell’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza in corso del Popolo a Rovigo si tiene la presentazione del libro “Il carcere in Italia oggi – Una fotografia impietosa” edizioni Apogeo, che vedrà, insieme all’autore Livio Ferrari, le relazioni del garante dei detenuti del Comune di Rovigo Guido Pietropoli e della dottoranda in diritto processuale Sara Hamado, con la moderazione di Ciro Grandi, Coordinatore della laurea magistrale in giurisprudenza dell’Università di Ferrara sede di Rovigo, e i saluti del presidente del Cur Diego Crivellari e del vice presidente di Elsa Ferrara Angelo Marcello D’Ambrosio.

“La fotografia del carcere è eloquente e impietosa – afferma Livio Ferrari, portavoce del Movimento No Prison e presidente del Centro Francescano di Ascolto – nonostante da alcuni anni sia in atto un aumento costante di suicidi di detenuti, violenze e atti di autolesionismo, non c’è nessuna assunzione di responsabilità da parte del Governo e Parlamento per un intervento che modifichi questa drammatica situazione. Un silenzio e disinteresse che non sono certo in sintonia con la nostra Costituzione e con gli atteggiamenti che dovrebbero essere conseguenti in uno Stato di diritto”.

“Ai giorni nostri la penalità è significativamente oggetto, in diversi casi è il principale, – continua Ferrari – dello scambio tra elettori ed eletti, tra opinione pubblica e sistema della politica, e in questo momento con l’appuntamento elettorale alle porte non cambia di certo la musica. L’inflazione della penalità è un segno evidente della crisi della democrazia rappresentativa e dell’instaurarsi prepotente di una democrazia d’opinione. E nella democrazia d’opinione ad essere esaltate sono la paura, la vendetta e il rancore”.

“In sostanza: in mancanza di una cultura adeguata si finisce con il rispondere ai concreti problemi della presenza criminale con lo strumento della penalità diffusa, – conclude Ferrari – per poi però derubricare altri crimini quali quelli economici, ambientali e alimentari, che vengono lasciati per lo più a sanzioni amministrative, in quanto toccano interessi diretti di molti soggetti politicamente coinvolti e dei relativi sponsor interessati”.

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