Accolti i ricorsi di Ater contro i Comuni che pretendevano Imu e Tasi

Richieste da parte di Trecenta e Taglio di Po per quasi 100.000 euro di presunti tributi non versati nelle casse comunali. Per la Corte di Giustizia Tributaria di Rovigo sono pretese infondate

ROVIGO – Nell’alveo del contenzioso sulla presunta debenza dell’Imu e della Tasi da parte delle Ater nei confronti dei Comuni ove si trovano i suoi immobili, l’Ater Rovigo ottiene presso la Corte di Giustizia Tributaria di Rovigo l’accoglimento di tutti i ricorsi che ha presentato nei confronti del Comune di Taglio di Po e del Comune di Trecenta.
Ater aveva infatti impugnato gli avvisi di accertamento emessi dal comune di Taglio di Po e di Trecenta per quasi 100.000 euro per il preteso mancato pagamento dei predetti tributi per l’annualità 2017 (e anche 2018 per il comune di Trecenta) eccependo l’infondatezza della pretesa tributaria in relazione a fabbricati civili destinati ad alloggi sociali.

Il Comune di Trecenta e l’Agenzia di Riscossione (nel ricorso promosso contro le pretese del Comune di Taglio di Po) si erano invece costituiti in giudizio per chiedere il rigetto dei ricorsi promossi da Ater, chiedendo alla Corte di affermare la debenza da parte dell’Azienda dei predetti tributi a favore dei Comuni.

La Corte di giustizia tributaria di primo grado ha invece accolto i ricorsi proposti da Ater a mezzo dei propri avvocati Christian Finotto e Stefania Lucchetta del Foro di Venezia, dando piena ragione ad Ater Rovigo e annullando i provvedimenti con il quale era stata formalizzata la richiesta di pagamento.

Vivissima soddisfazione del presidente dell’Ater Guglielmo Ferrarese: “Le pronunce di primo grado della Corte di Giustizia Tributaria di Rovigo consentono ad Ater di continuare sempre più fiduciosa a perseguire la funzione per la quale è stata creata, ovvero il superamento delle problematiche abitative del territorio e dei nuclei familiari svantaggiati che non possono accedere alla locazione di immobili nel mercato libero. E’ un grande risultato per tutta la collettività”.

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