VENEZIA – “Sono con voi col cuore in questa manifestazione, a fronte della disperazione di questo momento tragico per le vostre attività causato dall’invasione del Granchio blu. Nonostante le enormi difficoltà riuscite comunque a protestare civilmente dimostrando il rispetto delle istituzioni. Noi rappresentanti non possiamo che avere a cuore e farci portavoce delle vostre richieste. L’ultimo atto è la lettera inviata dal presidente della Regione del Veneto al Ministro dell’Agricoltura il 16 gennaio chiedendo nuovamente la dichiarazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale e l’attivazione di strumenti straordinari per far fronte all’invasione del granchio blu che ha azzerato la produzione di vongole nelle lagune sud del Delta. Si tratta di un’eccellenza veneta, un orgoglio in tutto il mondo e non possiamo perderla. Va sottolineata la specificità della situazione di Porto Tolle, in quest’area la crisi è severa, la produzione è scesa del 99 per cento, sono a rischio 1.500 imprese individuali: si deve agire subito per salvare un settore fondamentale per la nostra economia e la nostra cultura”.
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L’assessore regionale alla Pesca, Cristiano Corazzari, ha parlato così ai pescatori rodigini che martedì 23 gennaio sono giunti in corteo fino a Palazzo Grandi Stazioni, sede della Regione del Veneto per chiedere nuovamente l’attivazione di misure straordinarie per far fronte all’emergenza granchio blu. E’ stata accolta a palazzo, dall’assessore Corazzari, una delegazione composta dal presidente del Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine Luigi Marchesini e dal vice presidente Paolo Mancin, dai presidenti delle quattordici cooperative che fanno parte del Consorzio, dai rappresentanti delle organizzazioni professionali di categoria delle imprese della pesca e dell’acquacoltura, dal sindaco e vicesindaco di Porto Tolle, Roberto Pizzoli e Raffaele Crepaldi, dall’assessore alla Pesca di Porto Tolle Tania Bertaggia, dal sindaco di Adria Massimo Barbujani, e dal sindaco di Rosolina Michele Grossato.
“Col granchio blu in futuro si dovrà convivere- ha detto Corazzari-, pertanto è necessario imparare a lavorare e a gestire le lagune in modo che il granchio incida il meno possibile. Intanto va affrontata l’emergenza unendo le forze. In questi giorni sono in arrivo i 12 milioni di euro che la Regione del Veneto è riuscita a intercettare tra i fondi comunitari della passata programmazione non spesi da altre regioni. Sono stati messi a disposizione ulteriori investimenti per le opere di vivificazione delle lagune, interventi ora in fase di progettazione e che verranno condivisi con il mondo della pesca grazie a un progetto finanziato dai Fondi FSC del valore complessivo di 14 milioni di euro. Ringrazio il Governo per aver stanziato 10 milioni specificamente per l’emergenza granchio blu, nonché per aver esteso la possibilità di accedere al Fondo di solidarietà nazionale anche al settore della Pesca”.