ROVIGO – La Cgil di Rovigo ha confermato, al termine del 19esimo congresso provinciale, Pieralberto Colombo alla guida del primo sindacato del Polesine. Nella relazione congressuale, Colombo ha delineato il sistema valoriale del sindacato, altresì ripercorrendo gli aspetti salienti del suo primo mandato. Un intervento, il suo, iniziato analizzando lo scenario nazionale e globale. Il segretario ha poi dedicato la sua analisi alle sfide concrete che il mondo del lavoro polesano dovrà affrontare nei prossimi quattro anni.
“I punti di eccellenza del nostro territorio – dichiara Pieralberto Colombo, segretario generale della Cgil di Rovigo – sono un settore primario trainante, il distretto ittico e quello della giostra e alcune importanti realtà manifatturiere, in particolare nei settori metalmeccanico, chimico-farmaceutico e della gomma plastica. Rilevante anche il settore dell’artigianato, che occupa oltre 15mila addetti in più di 5mila imprese. Negli ultimi dieci anni si è ampliato il fenomeno della deindustrializzazione ed è cresciuto il settore terziario, soprattutto nel comparto logistica. L’arrivo di Amazon ha avuto molte conseguenze: le istituzioni locali avrebbero dovuto tentare di governare in anticipo tali effetti. Fra le debolezze del Polesine la più grave è lo spopolamento, non solo per effetto del calo demografico, ma anche per l’emigrazione di molte persone in età da lavoro. Restiamo inoltre la provincia più anziana del Veneto, con gli over 65 che sono più di un residente su quattro, e la più povera, con i redditi e le pensioni più basse”.

“E’ necessario invertire la tendenza – prosegue Pieralberto Colombo -, capire quale sia la direzione da intraprendere e con quali strategie, per generare una crescita duratura. Tre a mio avviso sono in tal senso le parole chiave da riempire di contenuti: visione, programmazione e progettualità. Dobbiamo cogliere fino in fondo l’occasione Pnrr, l’avvio della Zls, il progetto delle aree interne per i comuni deltizi e tutte le altre risorse disponibili. Vanno individuate filiere locali, anche di area vasta, su cui indirizzare le risorse in arrivo.
Un ambito può coinvolgere una filiera che parta dal settore primario, prosegua con la trasformazione agro-alimentare e i bio-fertilizzanti, fino alla riconversione ecologica della produzione di trattori. Va potenziato il turismo lento, ambientale e culturale, anche investendo in mezzi di trasporto più sostenibili. Va reso ancor più stretto il rapporto con il Cur, anche per qualificare il nostro potenziale mercato del lavoro, e va affrontata la questione abitativa in ottica sociale”.
“In questi anni – conclude il segretario generale della Cgil di Rovigo – abbiamo fatto la nostra parte sviluppando la negoziazione sociale, presentando proposte innovative come il Fondo Welfare Polesine e sottoscrivendo protocolli per un’occupazione di qualità. Ci siamo battuti con convinzione per le pari opportunità nel lavoro e nella lotta al caporalato. Accolgo la conferma a segretario generale con umiltà e impegno, consapevole di non essere l’uomo solo al comando. Possiamo realizzare gli obiettivi che ci poniamo, a favore delle tante persone che credono in noi, solo lavorando ogni giorno insieme, sostenendoci a vicenda ognuno per la propria parte, come abbiamo fatto anche negli ultimi anni, nonostante le crisi. Abbiamo progetti ambiziosi da realizzare per essere davvero riconosciuti come agenti di cambiamento sociale, a cui le persone si possano affidare con la speranza di vedere migliorata la propria condizione”.
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