BADIA POLESINE (Rovigo) – Venerdì 16 settembre, in un’affollata quanto animata assemblea in sala civica a Villa d’Adige, il carismatico Angelo Brenzan ha convocato quelli che potremmo definire, in mi settima, gli stati generali per verificare la fattibilità di far rinasce la storica manifestazione, congelata da tre anni per il covid-19 ed altre difficoltà.
Creare un gruppo di sostegno per mantenere viva la Festa della polenta è solo il primo passo ma è fondamentale. “Non lasciamoci sfuggire questa manifestazione invidiataci da tutti, ma che deve restare proprietà dei Villabonesi”, ha sostenuto con forza Angelo, aggiungendo: “Se ci crediamo ci riusciremo e non faremo morire il nostro paese, basta solo un po’ d’impegno da parte di tutti”.
Qualora il tentativo di far rinascere la gloriosa manifestazione andasse a buon fine, dopo le tre interruzioni, si arriverebbe alla 37^ edizione.
Nel frattempo Angelo ha comunicato che “È nata la nuova associazione culturale polentari di Villa d’Adige, con persone sicuramente più responsabili”. Il nuovo direttivo, la cui ufficializzazione avverrà a breve, sta già lavorando. “Ora aspettiamo il sostegno del paese”.
Il dibattito, come accennato, è stato vivace anche perché toccava alcune sensibilità personali e perché l’argomento rappresenta una bandiera per la più popolosa frazione badiese.
Il numero uno della neonata “Associazione culturale polentari”, ripercorrendo la storia più che trentennale della manifestazione, ha rivendicato i suoi innegabili meriti non lesinando frecciatine polemiche verso chi, ha suo dire, ha remato contro il precedente “Gruppo polentari”, costringendolo alla resa. Fra l’altro Angelo ha spiegato come solo grazie alla centralità della sua figura, sia stato possibile costituire quella “Venerabile confraternita della polenta”, da cui ha preso le distanze. “La Venerabile non avrebbe potuto nascere senza qualcuno (leggi Angelo) che avesse almeno 25 anni di esperienza organizzativa nel settore, requisito necessario per ottenere l’iscrizione alla Fice (Federazione Italiana Circoli Enogastronomici)”.
Fra i numerosi interventi dalla sala, merita una citazione quella dell’assessore delegato alle Frazioni Cristian Brenzan, che smentendo qualsiasi macchinazione o intenzione espropriatoria da parte di qualcuno per trasferire la festa a Badia, ha piuttosto invitato a consolidare le buone relazioni esistenti con l’amministrazione comunale, sicuramente intenzionata a far rivivere la storia kermesse. Caso mai resterà da valutare attentamente la sostenibilità economica dell’organizzazione e un possibile ridimensionamento della manifestazione, magari ricollocandola in piazza san Costanzo.
Sulla stessa linea anche Valentino Tramarin, che ha auspicato maggior collaborazione con la Parrocchia, perché l’unione fa la forza e per attrarre forze giovani. “Organizziamo però qualcosa come ai vecchi tempi, con una dimensione ridotta ed economicamente più sostenibile”, ha auspicato Tramarin.
Affinché gli sforzi sin qui compiuti non siano vanificati, la riunione è stata sciolta con l’impegno di Angelo d’incontrare, appena ufficializzato il nuovo direttivo, il sindaco Giovanni Rossi e spiegare le idee in cantiere affinché la gloriosa festa della polenta rinasca dalle proprie ceneri.
Ugo Mariano Brasioli