Per Cristiano Maria Pavarin, Segretario Generale di Uil Fpl Rovigo, serve un piano straordinario di assunzioni, che possa andare in deroga a tutto

ROVIGO – “Non è più possibile continuare così. Una situazione difficile per i pazienti e difficile per i lavoratori che ha un’unica soluzione: un piano straordinario di assunzioni in deroga. Negli ultimi tempi, ci sono state varie notizie di cronaca che hanno interessato la sanità polesana. E tutte hanno un unico comune denominatore: la carenza di figure professionali” lo afferma Cristiano Maria Pavarin, Segretario Generale di Uil-Fpl Rovigo.

“Una carenza che, se da un lato rende più difficile l’erogazione dei servizi, dall’altro sta causando situazioni lavorative al limite della sopportazione psicofisica. Buona parte dei dipendenti non ce la fa più, anche perché si continuano a proporre soluzioni tampone che implicano orari extra, con progetti finanziati dall’esterno. È pratica diffusa la rinuncia ai riposi nei reparti, una situazione pericolosa che sta coinvolgendo tutto il personale, non solo sanitario ma anche quello tecnico e amministrativo.

Paradossale la situazione degli Operatori Socio sanitari, con una percentuale quasi del 20% di operatori costretti alle limitazioni, spesso conseguenti ad un lavoro usurante che implica fatiche fisiche continue, in un parco dipendenti non più riconducibile all’età giovanile. Eppure, c’è una graduatoria in essere da qualche mese: perché non si è ancora provveduto alle assunzioni. A causa di un contenimento della spesa o qualcos’altro?
Non meno paradossale la situazione per quanto riguarda gli infermieri, perché l’Ulss 5 Polesana, non ha aderito al bando di concorso per infermieri, contrariamente al resto delle aziende del Veneto: questo ci fa ipotizzare che, molto probabilmente, non si ha piena consapevolezza di quanto potrà pesare questa mancanza già nell’immediato futuro.

Siamo coscienti di come la direzione generale svolga le procedure per l’implementazione degli organici e siamo altrettanto convinti di come i tagli della legge finanziaria abbiano prodotto gravi ripercussioni, con normative regionali sugli standard di assistenza superate dai fatti, che dovranno assolutamente essere riviste, ma siamo anche convinti che a questo punto ci sia un’unica strada da seguire con determinazione: un piano straordinario di assunzioni, che possa andare in deroga a tutto. Anche perché, inutile far finta di non saperlo, presto arriverà l’estate e continuando di questo passo potrebbero essere in discussione anche le ferie. Serve compattezza e coerenza per chiedere alla Regione Veneto un piano in deroga condiviso, altrimenti, bisogna dirlo, sarà seriamente in discussione la gestione dei servizi per la popolazione, dalla prevenzione fino alle cure.

Ovviamente non intendiamo addossare una responsabilità diretta di questa situazione a chi sta governando la Sanità Polesana, ma siamo assolutamente convinti di come sia necessario alzare la voce in Regione per tutelare i servizi sanitari e socio sanitari di tutto il territorio. Un territorio fragile. Un territorio con un aumento di richiesta di assistenza. Un territorio che non è attrattivo lavorativamente parlando. Un territorio che non può essere abbandonato a sé stesso. Un territorio che ha bisogno delle dovute attenzioni per non perdere ulteriormente servizi e lavoratori. Un territorio che
ha bisogno anche della politica perché venga avviato un piano straordinario che garantisca un futuro” conclude Pavarin.

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