ROVIGO – Dal centrosinistra la decisione di contrastare l’idea di mettere in stand-by la realizzazione dell’impianto per il trattamento della Forsu (frazione organica dei rifiuti solidi urbani – umido e verde) di Ecoambiente (LEGGI ARTICOLO) finanziato dal Ministero con fondi Pnrr per la produzione di biometano, su iniziativa di Valeria Cittadin, sindaca di Rovigo, socio di maggioranza assoluta di Ecoambiente.
“Spiace molto essere definita “arrogante” solo per avere manifestato alcune mie (legittime) perplessità in merito al progetto proposto dalla partecipata Ecoambiente, relativo alla realizzazione, in località Sarzano, di un impianto di digestione anaerobica e compostaggio del rifiuto umido e del rifiuto verde” esordisce la sindaca in risposta al documento sottoscritto da 13 amministratori del Polesine che invece dichiarano la propria assoluta fiducia nell’azienda e nel Consiglio di bacino guidato da Tiziano Menon, su nomina della sindaca Cittadin.
“Ricordo ai colleghi che il Comune di Rovigo è socio di maggioranza assoluta della partecipata Ecoambiente e pertanto, così come previsto dal diritto societario, deve vigilare con grande attenzione sull’operato dell’azienda, in quanto eventuali scelte errate in merito a determinati investimenti (come quello da venti milioni di euro che si vorrebbe realizzare a Sarzano), potrebbero creare conseguenze assai serie, dal punto di vista finanziario e patrimoniale, sia all’azienda stessa che ai soci, Comune di Rovigo in primis.
Rimando totalmente al mittente le accuse, destituite di ogni fondamento – dichiara Cittadin – di aver “distorto” o “interpretato in modo pretestuoso” la realtà dei fatti. Ci tengo a ricordare ai colleghi che l’amministrazione del comune capoluogo, senza alcun pregiudizio e nel modo il più possibile oggettivo, è attualmente impegnata a capire se alcune scelte compiute in totale buona fede dal Consiglio di bacino Rovigo e da Ecoambiente debbano essere effettivamente realizzate o accantonate.
Secondo l’amministrazione che mi onoro di guidare, infatti, non avrebbe alcun senso investire decine di milioni di euro in un nuovo impianto, quello di digestione anaerobica e compostaggio, assumendosi il rischio concreto di aumentare le tariffe a carico deiciittadini polesani (tariffe già tra le più alte del Veneto, non certo a causa dell’operato della amministrazione Cittadin) o, in alternativa, di mettere a repentaglio la salute economica, finanziaria e patrimoniale dell’azienda.
Se essere arroganti significa difendere le tasche dei cittadini polesani, sono assolutamente pronta a definirmi tale. Se mettere in discussione gli elaborati economico-finanziari redatti da tecnici incaricati dalla Ecoambiente significa essere “offensivi”, credo veramente che i colleghi abbiano perso una buona occasione per risparmiare un po’ di inchiostro.
Come già detto e scritto in più occasioni, in modo totalmente trasparente, nutro grandissime perplessità in relazione sia alle tempistiche di esecuzione dell’investimento che al contenuto del Pef (piano economico finanziario) dell’impianto.
Per quanto concerne le tempistiche di esecuzione dell’investimento, sono ancora in attesa di un riscontro serio e puntuale in merito ai pesanti ritardi accumulati dalla società Ecoambiente rispetto al cronoprogramma che il Consiglio di bacino Rovigo ha formalmente trasmesso al Mase, nel 2022, ai fini dell’ottenimento del contributo Pnrr di circa 12 milioni di euro (stiamo parlando di un ritardo di circa un anno e mezzo).
In merito al Pef dell’impianto, ritengo che il numero rappresentato dalla Ecoambiente, mediante il professionista all’uopo incaricato, non sia condivisibile, al punto da affermare che il vero rischio potrebbe essere quello di dover chiedere ai cittadini polesani, per poter garantire la sostenibilità finanziaria dell’investimento, di dover pagare, per il conferimento della frazione umida, una tariffa di 90 euro a tonnellata (senza alcun tipo di marginalità a favore della società), anziché 47,82 € a tonnellata (tariffa prevista dal tecnico incaricato dalla Ecoambiente). Una bella differenza, mi verrebbe da dire, che deve essere oggetto di studio e di approfondimento, senza preclusioni e senza la paura di voler “disturbare il manovratore”, in quanto, lo ripeto per l’ennesima volta, l’unica volontà, quanto meno da parte mia, è quella di tutelare i cittadini rodigini e polesani, sempre più impoveriti, purtroppo, dall’aumento del costo della vita, ormai inarrestabile. Ed è proprio questo il motivo per cui ho chiesto all’Amministratore Delegato di Ecoambiente, persona che gode di tutta la mia stima e fiducia, e che da pochissimi mesi ha assunto la guida della società, di verificare, mediante professionisti di sua fiducia, il piano economico finanziario dell’impianto.
A questo proposito, visto che secondo i sindaci di centrosinistra le mie richieste sarebbero “non necessarie”, mi permetto di lanciare una provocazione: nel caso in cui i colleghi sindaci che si sono scagliati contro la sottoscritta, arrivando addirittura a “pretendere la realizzazione dell’opera nei tempi stabiliti”, decidessero di voler garantire, mediante l’emissione di apposita fideiussione bancaria, l’eventuale scopertura finanziaria legata agli scostamenti tariffari che si potrebbero verificare una volta avviato il nuovo impianto (stiamo parlando di circa un milione di euro all’anno), allora l’amministrazione comunale di Rovigo si sentirebbe molto più sollevata e potrebbe, in modo sereno, non opporsi all’avvio dei lavori aventi per oggetto la realizzazione, a Sarzano, del digestore anaerobico e dell’impianto di compostaggio.
Resto in attesa di una cortese e celere risposta, ed invito i colleghi ad evitare le offese di carattere personale (trovo una certa somiglianza, sotto questo punto di vista, con alcuni atteggiamenti dei consiglieri comunali vicini all’ex sindaco ed ex consigliere Gaffeo….) e a studiarsi meglio le carte, al fine di evitare brutte figure” conclude Cittadin.