Nel tardo pomeriggio di sabato 4 giugno, in Piazza Vittorio Emanuele II° a Badia Polesine (Rovigo), Adino Rossi era sul palco a sostenere le ragioni della Lista “3 Torri Badia Ci Piace!”. 

BADIA POLESINE (Rovigo) – Dopo la presentazione dei candidati, avvenuta il sabato precedente, annunciato con l’enfasi dovuta in qualsiasi appuntamento elettorale che si rispetti, nel tardo pomeriggio di sabato 4 giugno, in Piazza Vittorio Emanuele II°, Adino Rossi era sul palco a sostenere le ragioni della Lista “3 Torri Badia Ci Piace!”. 

Nell’occasione accompagnato dal Segretario Nazionale del Partito Repubblicano Italiano, Corrado De Rinaldis Saponaro, da Arianna Corroppoli della Direzione Regionale di Italia Viva e da Manuela D’Amore, il Candidato Sindaco ha riproposto alcuni dei punti forti del suo programma elettorale, primo fra tutti l’impegno di perseguire la fusione con altri comuni confinanti. “Quello della fusione con Lendinara era un mio vecchio progetto del 1985 ma non è stato fatto nulla”.

“Badia – ha spiegato – è un centro importante e attrattivo di un’area abbastanza vasta che coinvolge alcuni Comuni medio-piccoli della provincia di Padova ed altri della Provincia di Verona”. La teoria sostenuta da Adino Rossi parte dall’assunto che il declino inarrestabile fa si che la Provincia di Rovigo non abbia un futuro autonomo. Il declino demografico che ha portato Badia a perdere circa il 10% della propria popolazione scendendo sotto i 10mila abitanti, però consente la fusione anche con Comuni di provincie diverse. 

“Aggregare la Destra e la Sinistra Adige col nome di Terre della Vangadizza potrebbe riportare Badia al centro, com’era un tempo ed è l’unico modo per tornare ben sopra dei 10 mila abitanti. “Ora siamo ben al di sotto, checché ne dica l’attuale Sindaco, e sotto quella soglia non contiamo più nulla; servono scelte urgenti e risolutive!” Secondo Adino “…per l’impoverimento del tessuto socio-economico non solo riferibili alla pandemia, ormai da Badia scappano anche gli immigrati”. Fra i possibili rimedi Adino Rossi propone la detassazione per i primi due anni alle aziende che si installano nel territorio.

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Per galvanizzare i sostenitori non sono mancati gli spunti polemici verso il Sindaco uscente, “…figlio di una stagione nella quale gli schieramenti si unirono solo per evitare il commissariamento per debiti e per mere esigenze elettorali, … dopodiché i due pupilli del vecchio sindaco (Fantato) si contrapposero creando di fatto due fazioni che dividono tuttora Badia, come dimostra la guerra fra le due squadre di calcio”. Quindi il suo appello: “Non riportiamo indietro le lancette del tempo ricostruendo schieramenti che si riuniscono meramente per il potere, non è più possibile continuare così”, afferma Adino Rossi. Non è mancato anche un passaggio polemico “sul veto ignobile subito”, soprattutto dal PD locale.

Poi in tranche propagandistica si è sbilanciato con previsioni, utili per l’uditorio ma oggi poco realistiche, affermando: “Nonostante l’ostracismo subito, abbiamo la sensazione che nel centro del paese si sia già superato Giovanni Rossi; siamo ben oltre quel 10% di consensi che fino a poco tempo fa ci spingeva a diventare i primi fra le minoranze, oggi siamo qui per vincere”.

Dopo alcune riflessioni politiche di Arianna Corroppoli sul possibile declino della Lega “Domandiamoci quanti candidati sindaci di quel partito ci siano in Polesine” e sulla scorrettezza della campagna elettorale in Badia “…perché il Sindaco uscente si sottrae al confronto pubblico?”, ha preso la parola Corrado De Rinaldis Saponaro che ha espresso col suo modo “gentile” il pensiero repubblicano sull’idea di confronto democratico “…che non si fa sui social o con logiche da curva sud” e di sostegno al candidato Sindaco Adino Rossi.

Ugo Mariano Brasioli

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