TRECENTA (Rovigo) – “Il 26 Febbraio 2003, dopo una dura battaglia contro un inesorabile male, ci lasciava il Compagno Giulio Azzalin. A 20 anni dalla sua morte, crediamo sia un dovere per la comunità polesana, ricordare un uomo che fino all’ultimo momento, nel suo letto in ospedale, dava ancora indicazioni tese a risolvere i problemi che l’Amministrazione Provinciale, allora presieduta da Federico Saccardin, poteva avere. Fino in fondo, non si era dimenticato del suo ruolo istituzionale e dei doveri che questo comportava”.
Sono le parole di Guglielmo Brusco e Paola Panziera di Rifondazione Comunista e Unione Popolare – Polesine.
“Una figura così, è ormai rarissima nel panorama politico attuale, preda di troppi opportunisti che, magari cambiando continuamente partito, usano il loro ruolo per far soprattutto i propri interessi personali. Al contrario Giulio era eticamente corretto e anche per questo non sarà mai dimenticato dalla gente! Era una persona umile e pulita che aiutava i più deboli e che praticava un’attività politica sempre al servizio degli altri. Per queste qualità, era una personaggio pubblico amato dalla gente.
A partire dal suo essere sindacalista della Cgil, che nei primi anni di attività sindacale vide “El Murin” a fianco delle mondine di Porto Tolle e poi arrivare ad essere sempre al fianco di tutti i lavoratori.
Anche la sua militanza politica fu sempre coerente ed efficace, prima con il Pci e poi come Segretario Provinciale di Rifondazione Comunista.
Lui lavorava per il suo Partito, per il Sindacato e per la sua gente, con una visione sempre collettiva dei problemi e con una identità internazionalista del suo essere politico, che lo portarono essere un irriducibile antirazzista e antimperialista”.
E questa eticamente bella pratica politica, certamente aveva le sue radici nell’essere nato in una famiglia di poveri braccianti del Basso Polesine, secondo di 8 fratelli, che dovevano soffrire molto per avere accesso al loro pane quotidiano.
“Anche noi di Rifondazione Comunista lo dobbiamo ringraziare molto, per l’impareggiabile saggezza e per la generosità del suo far politica per gli altri.
Per queste sue doti e per i meriti del suo operato, il funerale di Giulio fu un evento politico di rilevanza non solo provinciale. Dispiace rilevare però, che purtroppo, a tanta gente, non è rimasto nell’anima e nella testa, niente degli insegnamenti di Giulio.
A 20 anni dalla sua morte, noi di Rifondazione Comunista – Unione Popolare, diciamo ciao e ringraziamo ancora Giulio. Nello stesso tempo inviamo un affettuoso saluto e un forte abbraccio alla moglie Franca, alla figlia Emanuela e alla nipotina Giulia. Viva Giulio Azzalin, un patrimonio storico-ideale anche per tutto il Polesine”.