ROVIGO – E’ stato condiviso e sottoscritto da un gruppo di sindaci ed amministratori di centrosinistra, e altre espressioni politiche, un documento che afferma la categorica volontà di non abbandonare la realizzazione, prevista e finanziata, dell’impianto di trattamento della frazione umida del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani di Ecoambiente per la produzione di biometano (LEGGI ARTICOLO), già approvato dal Consiglio di Bacino e valutato positivamente dal Ministero.
“Noi firmatari non avvalleremo mai la decisione di non realizzare l’impianto e di perdere un contributo di 12.000.000 di euro e ci faremo parte attiva affinché i nostri concittadini siano pienamente informati sulla vicenda” affermano, ricordandone i motivi.
“Oggi Ecoambiente paga alla società Sesa di Este, per il servizio di trattamento del Forsu (frazione organica del rifiuto solido urbano), euro 39,5/ton oltre a € 20/ton per il trasporto, per un totale tariffario di € 59,5/ton. Dato oggettivo oggi contrattualizzato. Dato preso a riferimento dai tecnici di Ecoambiente per la costruzione del budget”.
“Qual è il vero obiettivo del Sindaco e della amministrazione comunale di Rovigo? Quello di agevolare e contribuire alla realizzazione di un’opera strategica e, come dimostrato, indispensabile alla nostra comunità o quello di rallentarne la realizzazione o disconoscerne ingiustificatamente le finalità e le utilità per non si sa quale altre ragioni?” si chiedono i firmatari del documento che dimostrano, dati alla mano, la convenienza dell’impianto per i cittadini, la falsità e l’incongruenza di alcuni passaggi contenuti nella lettera inviata dalla sindaca Cittadin a tutti i sindaci della provincia di Rovigo (LEGGI ARTICOLO), e risolvono il presunto dualismo tra l’impianto privato di Sarzano alimentato a rifiuti della filiera agroalimentare rispetto a quello pubblico alimentato dall’umido dei rifiuti urbani e dagli sfalci dell’erba.
Non solo, ma il privato avrebbe bisogno di continui contratti di approvvigionamento della materia prima per assicurarsi la possibilità di realizzare il combustibile, mentre quello pubblico valorizzerebbe quello che è attualmente un costo per Ecoambiente (ovvero per i cittadini) chiudendo il ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti a costi vantaggiosi, visto il contributo da 21 milioni di euro (12 per l’impianto e 9 per adeguamenti degli ecocentri) ottenuto vincendo i bandi Pnrr da parte di Ecoambiente.
“E’ a dir poco offensiva e pregiudizievole la decisione adottata che disconosce il lavoro e la professionalità dei tecnici e lo stesso operato del Consiglio di amministrazione di Ecoambiente. Consiglio nel quale l’amministratore delegato è addirittura espressione diretta del sindaco di Rovigo. Consiglio che, tuttavia, non replica e non si oppone alla decisione di individuare una società super partes, forse ammettendo e confermando i dubbi sollevati?
Come dire, Ecoambiente ammette di essere inaffidabile e per questo motivo disconosce il proprio operato e incarica un soggetto maggiormente qualificato e competente che certifichi o smentisca se i dati del piano finanziario sono effettivamente sostenibili?
Il Consiglio non si fida di se stesso e dei suoi tecnici?” si chiedono i firmatari ricordano infine a tutti i sindaci che le decisioni in materia di rifiuti e programmazione del ciclo dei rifiuti “non sono e non potranno mai essere di esclusiva competenza del sindaco di Rovigo, che pur rappresentando la quota di maggioranza assoluta del capitale sociale della Società Ecoambiente Srl non rappresenta in alcun modo la maggioranza nelle assemblee del Consiglio di Bacino e di controllo analogo della società”.